Trapani, freddato a coltellate: l'assassino sarebbe il 21enne collaboratore domestico
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L'ex parlamentare del Pci Ludovico Corrao, 84 anni, è stato ucciso a coltellate a Gibellina (Trapani). Corrao è morto sgozzato nella sua camera da letto in uno degli appartamenti all'interno della Fondazione Orestiadi a Gibellina di cui era presidente. Del delitto si è autoaccusato Saiful Islam, il domestico di 21 anni originario del Bangladesh.
Ludovico Corrao, che aveva svolto la professione di avvocato difendendo come legale di parte civile Franca Viola, la prima donna in Sicilia a ribellarsi al matrimonio ''riparatore'', era una figura molto nota negli ambienti politici e intellettuali. Sindaco di Gibellina negli anni del post terremoto, è stato uno dei protagonisti della ricostruzione del Belice sostenendo la realizzazione di numerose opere d'arte come il ''cretto'' di Alberto Burri.
Attivista delle Acli, nel 1955 era stato eletto all'assemblea regionale siciliana nella lista della Dc. Alla fine degli anni '50 era stato tra i promotori del ''milazzismo'', l'esperimento politico promosso da Silvio Milazzo che creo' un'alleanza trasversale tra ex democristiani, esponenti del Pci e del Msi.
Eletto per la prima volta alla Camera nel 1963 nelle fila del Pci, come indipendente di sinistra, dal 1968 era stato confermato al Senato nella IV e V legislatura nel collegio di Alcamo. Nel 2001 si era candidato al Senato nelle liste di Rifondazione Comunista, senza pero' essere eletto.
L'omicida è il 21enne collaboratore domestico
Corrao sarebbe stato colpito da Saiful Islam prima con una statuetta e poi sgozzato con un coltello. Gli investigatori al momento non escludono alcuna pista rispetto al movente, tra cui quella economica e quella passionale. Il domestico era alle dirette dipendenze di Corrao, che lo aveva assunto circa un anno fa, e viveva in un altro appartamento all'interno della sede della Fondazione, vicino a quello dell'ex parlamentare.
Tra i due pare ci fosse un buon rapporto e il ragazzo inviava parte dei soldi dello stipendio al fratello in Bangladesh.
E' stato lo stesso assassino ad avvertire per telefono di quanto era accaduto i carabinieri e il segretario della Fondazione, Michele La Tona. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Marsala Giacomo Brandini, stanno cercando di ricostruire la dinamica e il movente dell'uccisione.
Nel 1975 Corrao era stato vittima di un attentato intimidatorio: una carica di esplosivo venne piazzata nella sua villa sul Monte Bonifato, nei pressi di Alcamo, il paese dove era nato. L'inchiesta arrivò alla conclusione che nell'atto intimidatorio era coinvolto un giovane tunisino che aveva rapporti con l'esponente politico.