GIALLO DI PIOMBO

Sardegna, sparito maxi carico di armi: è giallo

Missili, razzi e kalashnikov destinati a qualche amico o alleato?

19 Lug 2011 - 08:28
 © LaPresse

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Proseguono le indagini, anzi la caccia, all trasporto del colossale carico di missili, razzi e kalashnikov avvenuto a metà dello scorso mese di maggio dai bunker dell'isola di Santo Stefano alla Maddalena e a Palau e poi da Olbia verso Civitavecchia. Armi, a quanto pare, sparite nel nulla. Rimangono top secret la destinazione e la loro sorte finale delle armi. Sono state distrutte o impiegate diversamente?

Magari per aiutare qualche Paese amico dell'Italia o dell'Alleanza atlantica? Oppure i ribelli libici? E' quanto sta cercando di appurare la procura di Tempio.

Si parla di controlli e riscontri, come riporta la Nuova Sardegna. Sia sul tragitto. Sia sulla quantità di mitragliatori, munizioni, katiuscia e missili terra-aria imbarcati. Sia su altri dettagli della misteriosa missione condotta dalle forze italiane.
Ma il mistero resta ed è ancora fitto.

Il maxi-arsenale al centro del caso venne confiscato nel 1994 durante un blitz Nato nel canale d'Otranto contro trafficanti internazionali di armi. All'inizio era intervenuta la magistratura di Brindisi, in seguito la Dia e la Procura della Repubblica di Torino. Da Civitavecchia alla Sardegna, senza trascurare un possibile passaggio su una nave passeggeri, parte del carico è letteralmente sparita.

E in questa caccia sulle orme del misterioso trasporto di missili, razzi e mitragliatori non è escluso si possa alla fine arrivare allo Stato maggiore della Difesa. In quella sede, con ogni probabilità, dovranno venire forniti chiarimenti precisi, circostanziati.

In primo luogo, sulle modalità decise per il trasporto, modalità che chiaramente suscitano interrogativi circa la sicurezza dei passeggeri (nonostante la Marina abbia ufficialmente dichiarato che missili e razzi erano stati resi inerti, cioè privati dell'esplosivo). E in secondo luogo su un altro aspetto molto importante: il trasferimento delle armi fantasma è stato concordato con la magistratura di Torino