Padre e zio di Flavio Simmi furono coinvolti nel processo ai malviventi. La Dia sta passando al setaccio la vita della vittima nel tentativo di rintracciare i killer
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La banda della Magliana sta tornando a terrorizzare Roma? Potrebbe essere più di un'ipotesi, a considerare quello che è successo questa mattina nel quartiere Prati. Dove Flavio Simmi, 33 anni, gioielliere, è stato ucciso a colpi di pistola dopo essere stato "avvertito" qualche mese fa, il 7 febbraio, con il più classico dei metodi: era stato gambizzato. Simmi era figlio di Roberto, in passato coinvolto nel processo contro la Banda.
Padre e zio di Flavio Simmi, che compravano e vendevano oro, erano infatti stati coinvolti nel processo alla banda e accusati di essere i ricettatori del gruppo criminale, che terrorizzò la capitale negli anni Settanta. E suo padre, che oggi gestisce un'osteria in piazza San Paolo alla Regola, sempre a Roma, fu coinvolto nel 1993 nell'operazione "Colosseo" contro la banda della Magliana. L'operazione era scaturita da alcune rivelazioni di Maurizio Abbatino dopo il suo rientro in Italia, che hanno consentito di ridisegnare la mappa della criminalità organizzata a Roma e permesso di stabilire ruoli e responsabilità di persone, in gran parte pregiudicate, che erano riuscite a districarsi dalle maglie della giustizia.
Il legale della famiglia: "Padre non è ex della Magliana"
Roberto Simmi, padre dell'uomo ucciso a Roma, fu coinvolto nella "operazione Colosseo" contro la banda della Magliana, ma "è stato completamente scagionato dalle accuse e neppure rinviato a giudizio". Lo precisa, in una nota, l'avvocato Corrado Oliviero, legale di Roberto Simmi. Il legale invita a prendere atto della precisazione, evitando "accostamenti del tutto gratuiti, nonché diffamatori, sulla presunta appartenenza di Roberto Simmi a bande, associazioni e consorterie criminali di qualsiasi genere".
La vittima fu in passato gambizzata
Quanto a Flavio, era stato in passato arrestato con l'accusa di riciclaggio, insieme al fratello Tiberio. Venne poi prosciolto e alla fine degli anni Novanta aprì una gioielleria "Compro oro", la Thav preziosi srl, in piazza Monte di Pietà. La sera del 7 febbraio, quando Flavio fu aggredito in piazza Monte di Pietà, fuori dal suo negozio, da due persone a bordo di uno scooter, con addosso caschi integrali e pistola in mano, la madre aveva urlato "i figli non si toccano", mentre la moto si allontanava a tutta velocità dopo che i due avevano sparato al giovane nove colpi alle gambe.
Sull'omicidio indaga la Dia
Sull'omicidio di Flavio Simmi, avvenuto oggi a Roma, indaga la Direzione Distrettuale Antimafia della capitale diretta da Giancarlo Capaldo. Le modalita' del delitto e, soprattutto, la gambizzazione della vittima di alcuni mesi fa, costituiscono un preciso segnale sulla matrice del delitto. In queste ore gli investigatori stanno passando al setaccio la vita di Simmi nel tentativo di individuare spunti che possano ricondurre al killer. Nei prossimi giorni saranno disposti anche una serie di consulenze tecniche per ricostruire i dettagli dell'omicidio.
Alemanno scrive a Maroni: "Intervenga"
Il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, ha scritto al Ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Episodi di questo genere - si legge - possono essere combattuti solo attraverso una forte risposta degli apparati di pubblica sicurezza dello Stato". Bisogna studiare, continua Alemanno, "tutte le azioni necessarie a reprimere e prevenire episodi di questo genere".