Gli investigatori hanno trovato i frammenti di ramazze differenti in vari punti del luogo dove è stato scoperto il cadavere di Elisa. Chi ha visto voleva occultare le prove o ha paura?
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Il giallo di Potenza si infittisce. Nel sottotetto della chiesa della Trinità, dove è stato trovato il corpo di Elisa, gli investigatori hanno scoperto frammenti di setole. Ciò vuol dire che qualcuno è più volte entrato per pulire, forse persone diverse che hanno visto e non parlano o che volevano occultare la verità, cancellando le prove. I frammenti provengono da ramazze differenti da quelle tenute nel magazzino della chiesa.
Come è riportato nel Corriere del Mezzogiorno, in questo momento le indagini sono in una fase di stallo. Infatti mancano quelli che in gergo tecnico si chiamano "donatori", ossia le scope. Per adesso "è impossibile quindi effettuare confronti". Lo hanno affermato gli agenti che indagano sul caso. E non essendo state trovate ramazze in chiesa, bisognerà capire chi in quel periodo aveva accesso nel sottotetto per le pulizie.
Secondo il quotidiano, per il sacerdote don Wagno Oliveira "una delle donne delle pulizie, Silva, effettivamente aveva segnalato la presenza di un cadavere nel sottotetto. La donna poi, però, ha sempre negato".
Dubbi quindi anche su chi ha per primo ritrovato il cadavere. Gli investigatori hanno spiegato che questo aspetto rientra in un fascicolo che è separato dall’inchiesta sull’omicidio di Elisa. L’altro filone dell’indagine riguarda invece il ritrovamento precedente: quello del 2008, quando sparì il materiale edile di risulta che copriva il corpo della Claps.