Gli attentati avvenuti un mese fa
Alla questura di Ascoli Piceno sono stati consegnati due pacchi bomba uno dei quali ad alto potenziale. L'attentato è del 10 dicembre, ma è stato tenuto segreto finora. Si ignora il contenuto delle lettere che accompagnavano le bombe. Nel primo episodio l'ordigno sarebbe stato a basso potenziale, ma la fiammata avrebbe ferito leggermente un agente in servizio. "Per ora tendiamo a escludere una matrice terroristica", dicono gli investigatori.
Sembra che il pacco contenesse polvere pirica. Il secondo fatto, avvenuto a tre giorni di distanza è ritenuto il più grave. Il pacco bomba avrebbe infatti contenuto una considerevole quantità di un potente esplosivo - probabilmente plastico - abbinata ad un sofisticato congegno di apertura. Se fosse esploso l'ordigno avrebbe sicuramente fatto vittime.
Le missive che accompagnavano i plichi non sarebbero siglate da alcuna organizzazione: poche frasi, scritte in italiano, ma in una forma piuttosto sconclusionata, senza alcun cenno a contenuti di tipo politico (il che porta appunto a escludere un'azione terroristica) né riferimenti al regime carcerario del 41 bis approvato in via definitiva dal Parlamento, che potrebbero far pensare a un messaggio mafioso fatto pervenire proprio nella città in cui scontano il carcere duro Totò Riina e altre figure di primo piano di Cosa Nostra.
I detonatori elettrici dei pacchi-bomba non erano collegati, ma secondo gli esperti l'esplosione del secondo sarebbe potuta comunque avvenire al momento dell'apertura, con una scarica elettrica della batteria del cellulare posizionata accanto al plastico.
"Per ora tendiamo a escludere una matrice terroristica, collegata al brigatismo, all'anarco-insurrezionalismo o a frange violente staccatesi dal movimento no global. Pensiamo piuttosto a un'azione della criminalità". E' questa la posizione degli inquirenti al momento.
Ma dal riserbo che circonda il lavoro degli investigatori trapelano indiscrezioni su una pista di indagine privilegiata, sebbene non esclusiva: quella di un avvertimento (il primo) e poi di una ritorsione in piena regola (il pacco-bomba al plastico) da parte della criminalità, locale o forse balcanica, per indagini condotte o ancora in corso da parte della polizia ascolana. Magari legate a traffici di droga o prostituzione.