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Alpini a Rimini, piovono accuse di molestie su centinaia di ragazze | Presentata la prima denuncia

"Comportamenti gravissimi che andranno accertati" dice il ministro della Difesa. L'Associazione Nazionale: "Pronti a prendere provvedimenti"

adunata alpini Rimini
Tgcom24

L'adunata annuale degli Alpini, che per tre giorni ha riempito con oltre 400mila persone Rimini e la riviera romagnola, si lascia dietro uno strascico: la sezione riminese dell'associazione "Non Una di Meno" ha infatti invitato a denunciare eventuali molestie sessuali ricevute.

L'appello non è caduto nel vuoto: centinaia di ragazze hanno raccontato di essere state infastidite sul lavoro e in strada. Si parla di fischi, urla, proposte oscene da parte di persone che, in alcuni casi, sono arrivate ad allungare le mani. Per il ministro della Difesa Lorenzo Guerini si tratta di "episodi che andranno accertati ma che non possono e non devono essere sottovalutati. Episodi, voglio ribadirlo con forza, all'opposto dei valori degli Alpini". E intanto arriva la prima denuncia ai carabinieri.

Le accuse - Molte delle ragazze sono bariste e cameriere - in alcuni casi giovani o giovanissime - impiegate in questi giorni su larga scala  per consentire anche a bar e ristoranti di avere una boccata d'ossigeno dopo due anni di incassi condizionati dalla pandemia. "Abbiamo iniziato a raccogliere e condividere le loro testimonianze e la risposta é stata altissima - scrivono su Instagram le attiviste di Non una di meno - tanto quanto sconvolgente per il numero e l'intensità delle molestie ricevute. Fischi, cat-calling, minacce e vere e proprie molestie hanno colpito diverse persone colpevoli solo di voler vivere la propria città. Molestie mascherate da goliardia e tradizione che in realtà sono figlie di una cultura patriarcale che vuole donne, trans e gender non conforming assoggettate al potere e alla paura, al ricatto e alle minacce in caso di rifiuto".

 

L'Associazione nazionale alpini si difende - "È chiaro che se ci sono denunce circoscritte e circostanziate prenderemo provvedimenti, ma al momento non ne risultano". Così il presidente dell'Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero. In una nota l'Ana aveva già stigmatizzato questi episodi sottolineando che non fosse stata presentata alcuna denuncia alle forze dell'ordine. Inoltre - si legge nella nota - quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare è quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione, che però non possono certo inficiare il valore dei messaggi di pace, fratellanza, solidarietà e amore per la Patria che sono veicolati da oltre un secolo proprio dall'Adunata". Una posizione che ha creato ancora più rabbia dalle ragazze che hanno subito molestie, spesso ispirate dal massiccio consumo di alcol, nonostante l'invito dell'Associazione nazionale a non "generalizzare". Nella nota si fa notare infatti che "ci sono centinaia, se non migliaia, di giovani che pur non essendo alpini, approfittano della situazione: a costoro, per mescolarsi alla grande festa, basta infatti comperare un cappello alpino, per quanto non originale, su qualunque bancarella".

 

La testimonianza di una barista - "Quello che ho subito dagli Alpini è svilente per ogni donna. Un alpino ha provato a leccarmi sulla bocca mentre prendevo un ordine al tavolo. Uno mimava un atto sessuale mentre mi giravo per sparecchiare" racconta una ragazza impiegata in un bar. Le testimonianze di questo tenore, dicono a Non Una di Meno, sono tantissime, ma è complicato, per la loro natura, formalizzarle in una denuncia da presentare alle autorità competenti.

 

Depositata la prima denuncia - Denuncia che è arrivata nel pomeriggio di martedì, quando una ragazza di 26 anni si è presentata ai carabinieri di Rimini per raccontare delle molestie subite. In compagnia di un'amica (che ha parizalmente assistito alla scena) e del proprio avvocato, ha spiegato ai militari di essere stata circondata e aggredita da tre persone sabato pomeriggio in mezzo alla folla. Secondo la denuncia l'avrebbero presa per un braccio, strattonata e insultata con frasi dall'esplicito riferimento sessuale. Lei si è divincolata ed è riuscita a scappare. La denuncia è contro ignoti e, al momento, si procede per molestie. 

 

La reazione del ministro della Difesa - "I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati. Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all'opposto dei valori degli Alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni". Così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, sui casi di violenza denunciati. "È sbagliato - aggiunge - fare generalizzazioni, ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza: le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni".

 

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