Sul versante delle indagini il procuratore capo non ha dubbi: "Chi ha lanciato quel sasso cercava lo scontro con i tifosi pistoiesi.
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Uno striscione con la scritta "Nascondetevi infami sappiamo chi siete" è apparso venerdì su uno dei cancelli del PalaSojourner di Rieti, il palazzo dello sport dove domenica scorsa si è disputata la partita Pistoia-Rieti culminata con l'agguato al pullman dei tifosi del Pistoia Basket, costato la vita all'autista Raffaele Marianella. Sullo striscione, scritto con i caratteri definiti fasciofont e con ogni probabilità rivolto a chi sta collaborando con le forze dell'ordine, ora indaga la Digos. Duro il vicesindaco di Rieti: "È l'ennesimo tentativo di ferire una città scossa per l'inaccettabile uccisione di Raffaele Marianella".
Sul versante delle indagini secondo il procuratore capo di Rieti chi ha preso di mira il bus "cercava lo scontro con i tifosi pistoiesi. La situazione - dice - poteva essere molto più grave se l'altro sasso avesse colpito l'autista che era alla guida del bus". L'agguato, costato la vita domenica scorsa all'autista Raffaele Marianella, è un caso in gran parte cristallizzato dalle prove e dalle testimonianze raccolte dagli investigatori di Mobile e Digos di Rieti. Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini, i tre ultrà della Sebastiani Basket legati al mondo dell'estrema destra sono stati arrestati con l'accusa di omicidio volontario aggravato. I tre, secondo la ricostruzione degli inquirenti, erano consapevoli delle loro azioni.
"Il sasso letale - ha aggiunto Auriemma - è uno solo, stiamo accertando la sua provenienza e verranno effettuati ulteriori accertamenti tecnici".