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Coronavirus, il sindaco di Giulianova consegna la fascia alla Madonna della città: denunciato

I carabinieri hanno atteso il primo cittadino Jwan Costantini allʼuscita della cerimonia, tenuta a porte chiuse nel santuario della cittadina abruzzese. "Sono la massima autorità civile e il capo della Protezione Civile, non ho violato nessun Dpcm", spiega a Tgcom24

Coronavirus, sindaco consegna la fascia tricolare alla Madonna patrona della città: denunciato

Il sindaco di Giulianova (Teramo) Jwan Costantini, due assessori, i quattro parroci della città e tre giornalisti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Teramo per aver violato il Dpcm in vigore nell'emergenza coronavirus. Andrebbero dunque incontro a una sanzione pecuniaria per aver partecipato alla celebrazione a porte chiuse per la consegna della fascia tricolore alla santa protettrice, la Madonna dello Splendore. "Grande il mio stupore e quello generale: non sono il primo sindaco ad affidare la propria città al patrono, in questa situazione - racconta Costantini a Tgcom24. - I carabinieri prima hanno tentato di interrompere la funzione, poi mi hanno atteso fuori dal santuario, ma io sono la massima autorità civile e il capo della protezione civile: non ho bisogno dell'autodichiarazione per girare". La denuncia sarebbe partita da consiglieri dell'opposizione e alcuni cittadini.

Sindaco, circolava senza l'autocertificazione?

"Ma a me non servono autodichiarazioni nelle mie funzioni. Ho partecipato a un rito a porte chiuse, invitato dal vescovo di Teramo e dai parroci della mia città. E' una tradizione che risale al 1500 quella di affidare Giulianova alla nostra Madonna dello Splendore e già altri primi cittadini, Siena, Ascoli, hanno consegnato nei giorni scorsi le chiavi della città o la fascia tricolore al proprio patrono in attesa che passi questa emergenza".

 

Quindi cosa è successo?
"Mi è stato riferito che durante la funzione due carabinieri sono entrati in chiesa per fermare la liturgia, ma sulla soglia sono stati invitati a uscire. Così due militari in borghese mi hanno atteso fuori dal santuario per riprendermi con la telecamera. Ho fatto presente che sono un pubblico ufficiale e per questo autorizzato a spostarmi senza i vincoli del Dpcm. Poi dai giornali locali ho saputo di essere stato denunciato da consiglieri dell'opposizione e da alcuni cittadini. Ho contattato il comandante della stazione di Giulianova che mi ha confermato la denuncia a mio carico e degli altri presenti trasmessa alla Procura. Aspetterò l'esito dell'iter".

 

La prima reazione?
"Grande stupore, davvero. Come anche i miei concittadini sanno, combattendo da due anni contro un tumore, proprio perché immunodepresso, da due settimane lavoro da casa. Quella cerimonia rappresentava quindi la mia prima uscita dall'emergenza coronavirus e non nascondo che avevo un po' di paura per la mia salute. Ma ho ritenuto il gesto così importante da farlo. Anche il vescovo mi ha manifestato la sua sorpresa per quanto accaduto in seguito. Ricordo che le chiese sono strutture dello Stato Vaticano, anche di questi tempi restano aperte, senza funzioni, certo, per evitare assembramenti, ma noi abbiamo rispettato tutti i dettami: distanze, mascherine...".

 

La fede che interferisce con la laicità della sua figura istituzionale?
"Quello fatto è stato un gesto di fede molto sentito non solo da me, ma da tutta la cittadinanza. In anticipo tutti erano a conoscenza di questa cerimonia del 25 marzo, tanti l'hanno seguita in streaming, non potendo partecipare. E sulle mie pagine social sono arrivati tanti commenti e ringraziamenti. C'è una grande devozione alla Madonna dello Splendore; da sempre la città si affida a lei; l'ultima volta era stato durante il Giubileo del 2000. E vorrei sottolineare che come Amministrazione ci stiamo dando da fare, comunque, in tutti i campi".

 

Come?
"Grazie alle donazioni di imprenditori e singoli cittadini, l'Amministrazione ha potuto consegnare 2mila mascherine alla Asl; due respiratori di ultima generazione al Reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Giulianova; calzari realizzati da un artigiano al Reparto di Malattie Infettive di Teramo. Non ci fermerà in questa battaglia un tale spiacevole episodio".

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