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Sparatoria a Milano: due morti e un ferito grave, fermato il presunto killer

Le vittime sono un albanese e un africano: regolamento di conti con la dinamica di una vera e propria esecuzione

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Due persone sono rimaste uccise e una terza gravemente ferita in una sparatoria in strada alle porte di Milano, nel quartiere Bruzzano. Le vittime sono un albanese 41enne, Arden Kthulla, e un egiziano 37enne, Ibrahim Sharara: la dinamica di una vera e propria esecuzione, fa pensare a un regolamento di conti. Il killer, che in un primo momento è riuscito a fuggire, è stato fermato in tarda serata: è un pregudicato albanese di 38 anni.

Sparatoria a Milano: due morti e un ferito grave, fermato il presunto killer

Il presunto colpevole è stato rintracciato sull'autostrada A1, poco lontano da Milano, nell'area di servizio di San Zenone al Lambro. Sulla sua automobile, una Opel Corsa chiara notata già dai testimoni dell'agguato, una Beretta calibro 9 compatibile con i proiettili sparati.

Un'esecuzione, si è detto: Arden Kthulla, conosciuto nel rione come "Benny", è stato ucciso con due colpi alla schiena e uno alla testa in piazza Giustino Fortunato, dove pare che i tre, che si conoscevano, avessero un appuntamento con qualcuno. Ibrahim Sharara, forse tentando una fuga, è stato trovato a terra, in condizioni gravissime, nei pressi di via Marna: Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118, ma i tentativi di rianimare l'uomo sono stati inutili. Non lontano, in via Angeloni, ecco Mondi Kthulla, cugino della prima vittima: caduto originariamente in un cespuglio, si è salvato fingendosi morto. Nella sua fedina, reati contro il patrimonio. E' stato trasportato al Fatebenefratelli e non rischierebbe la vita. Le forze dell'ordine hanno calcolato che lo sparatore ha compiuto tutto in non più di 8 minuti.

Gli investigatori ipotizzano un regolamento di conti nell'ambito del mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti, anche se vista la provenienza albanese dell'uomo fermato, non è escluso che la vicenda abbia radici più lontane e fissate nel paese d'origine. Fondamentale, per le indagini, sarà la testimonianza del sopravvissuto.