La protesta da parte dei genitori del bambino ha fatto scoppiare il caso
di Alessandro Ongarato"Se continui così, stai a casa !". Scritto con la penna rossa, quella delle correzioni, da una maestra - irritata per l'ennesimo errore grammaticale - sul compito in classe del suo alunno di quinta elementare. Un episodio che si aggiunge a una serie di altre punizioni date dall'insegnante, come restare in piedi, fuori dall'aula, per due ore consecutive. E' accaduto in una scuola paritaria della provincia di Treviso. Metodi disciplinari da tempo considerati inaccettabili, che hanno generato la protesta da parte dei genitori del bambino, e che oggi dividono.