L'allarme arriva da Yarix, il centro di competenza per la cybersicurity del gruppo Var di Treviso
di Luca AmodioBaby monitor, smart tv, robot per pulire i pavimenti e persino uno spazzolino da denti. Ogni dispositivo connesso a internet è un potenziale bersaglio per i cyber-criminali che vogliono spiare nelle nostre case. Basta una telecamera a basso costo, installata senza particolari accorgimenti, per diventare prede dei malintenzionati esperti della rete. L’allarme arriva da Yarix, il centro di competenza per la cybersicurity del gruppo Var di Treviso, che ha scovato migliaia di filmati rubati dalle telecamere di videosorveglianza, hackerati da pirati informatici e rivenduti online a pagamento. La Procura di Venezia ha aperto un'indagine. Quello che è emerso è un portale registrato nelle Isole Tonga che ha raccolto e catalogato oltre 2mila video provenienti da abitazioni, palestre e centri estetici. Non solo privati, anche aziende e attività commerciali sono a rischio.