"Delle rinnovabili c'è bisogno, però sono intermittenti. Per questo vanno accompagnate con altro", spiega
In Italia e nel mondo c'è un rinnovato interesse per il nucleare. E dato che su scala globale si sta andando verso un sistema più decarbonizzato, l'energia atomica può diventare essenziale. A spiegarlo, a Tgcom24, è Stefano Monti, presidente dell'Associazione italiana nucleare (Ain).
"L'Italia, come il resto dell'Europa, sforza a transire verso un sistema energetico che sia più resiliente, per evitare ad esempio blackout come quelli avvenuti in Spagna, e più competitivo: i costi dell'energia in Europa sono due, tre, anche cinque volte maggiori rispetto ai nostri competitori, e in questo noi siamo messi peggio rispetto agli altri Paesi Ue. Bisogna anche transire verso un sistema. Il mondo va ancora a combustibili fossili: l'80% del consumo totale di energia viene dai fossili. E questo non aiuta alla transizione", spiega Monti. "Delle energie rinnovabili, quindi, abbiamo bisogno. Però sono intermittenti, cioè disponibili solo quando le condizioni atmosferiche sono favorevoli. Per questo vanno complementate con un'energia del carico di base. Dato che bisogna transire verso un sistema più decarbonizzato, cosa c'è di meglio che accoppiare le rinnovabili con il nucleare, che è un'energia del carico di base disponibile in grande quantità, 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, ed è in grado di fornire energia molto stabile alle aziende energivore?", prosegue Monti. "In Italia, i tempi per passare dalla progettazione ai reattori sono nell'ordine dei 10 anni. Prima di tutto, però, bisogna mettere a sistema delle infrastrutture di base, quindi avere un'Autorità di sicurezza, un quadro legislativo e una comunicazione al grande pubblico sul tema non solo a livello nazionale ma anche territoriale", conclude Monti.