"Ho vinto io, non la malattia"

Sla, Ada vince la battaglia per il suicidio assistito

L'Asl campana riconosce tutti i requisiti alla 44enne dopo il ricorso d'urgenza. "Ora sono padrona della mia vita"

di Roberto Lamura
08 Ott 2025 - 19:11
01:30 

Ada ha vinto la sua battaglia contro la Sla e la burocrazia: potrà accedere al suicidio assistito che in un primo momento le era stato negato dall'Asl. 44 anni, campana, nel giugno 2024 le era stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica. Nel giro di un anno la donna ha perso l'uso della parola, delle mani, degli arti, fino a dipendere in tutto dai suoi familiari e dalla sorella Celeste in particolare. Alla sua voce aveva affidato anche questo appello con cui chiedeva di fare presto: perché ogni minuto di attesa diventa sempre più insopportabile.

L'Asl campana dopo un primo diniego ha riconosciuto alla paziente tutti i requisiti previsti dalla sentenza Cappato. I legali di Ada avevano presentato un ricorso d'urgenza al tribunale chiedendo un nuovo parere. "Mi sono sentita scivolare un peso dalle spalle" è stato il commento di Ada dopo il via libera al suicidio assistito. "Io ho vinto e la Sla ha perso" dice nel suo messaggio scritto con il puntatore oculare e affidato alla voce dei familiari. Nel video appello di qualche settimana fa Ada raccontava la bellezza di una vita vissuta appieno cancellata dalla malattia che non lascia scampo.

Ora Ada potrà decidere se e quando accedere al suicidio assistito seguita da un'équipe di medici. "Da oggi sono legalmente padrona della mia vita e del mio corpo - continua nel messaggio elettronico - auspico la stessa serenità per tutte le persone che affrontano la mia stessa condizione".