senza cibo né acqua

Pitbull lasciato morire in garage, Brambilla: "Saremo parte civile"

"L'indifferenza e la mancanza di pietà"uccidono quanto l'aperta violenza" ha detto la"presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente

di Erika Sità
08 Ago 2025 - 19:33
01:31 

"La storia di Diego è la storia di tanti e troppi animali che in quest’estate di violenza trovano la morte per colpa dell’uomo". Così Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, commenta il caso del pitbull che è stato prima segregato sul balcone, poi rinchiuso in un garage in provincia di Reggio Emilia, senza cibo né acqua, trovando una terribile morte il 18 luglio mentre il padrone era in vacanza. "Saremo parte civile per difendere Diego e per assicurarci che la legge Brambilla venga applicata con rigore" dice, rivelando di aver presentato denuncia.

"L'indifferenza e la mancanza di pietà uccidono quanto l’aperta violenza" afferma l'onorevole Brambilla, sottolineando che nel caso di Diego siamo di fronte a un comportamento non episodico, ma prolungato. Con Diego l’abbandono è stato un metodo. Prima di morire, il cane ha patito sofferenze fisiche e psicologiche. “La sua – aggiunge Brambilla – è una storia carica di particolare tristezza, che ha la forza del simbolo e spinge a un impegno sempre maggiore contro tutte le forme di crudeltà umana verso gli animali, a partire dalla più sottile e insidiosa: l’indifferenza. Nello sguardo di Diego, segregato sul balcone, trovo ancora una volta la ragione più profonda della battaglia che conduco da tutta la vita per difendere chi non ha voce. Diego chiede aiuto a nome di tutti gli animali maltrattati e uccisi ogni giorno, soprattutto d’estate, quando le vacanze di proprietari senza cuore si trasformano nell’inferno degli animali non amati".

“Si tratta di immagini strazianti e toccanti - prosegue la presidente di LEIDAA mostrando i filmati di Diego - che, purtroppo, non sono isolate: in questa estate stiamo infatti assistendo, purtroppo, a numerosi casi di cani totalmente abbandonati a se stessi, spesso fino alle estreme conseguenze. Penso al povero Amstaff, morto strozzato dalla sua stessa catena o disidratato in un cortile della periferia di Piacenza, o ai tre meticci lasciati a morire senza acqua e cibo in un box a Senerchia, nell’Avellinese, o a quelli cui è toccata la stessa sorte in una cantina di Napoli e a tante altre vittime senza neppure un nome per le quali sono già state aperte le inchieste in procura. Ma oggi tutti loro, esseri senzienti, sono diventati soggetti giuridici tutelati direttamente dalla Legge Brambilla. L'ho scritta per difenderli tutti, ora mi dedicherò al compito di farla rispettare”.

La LEIDAA, infatti, ha presentato denuncia e annunciato la costituzione di parte civile, chiedendo che sia applicata, con rigore, la Legge Brambilla, un'importante riforma, che l’Italia attendeva da vent’anni. Per il maltrattamento di animale che porta alla sua morte si prevedono fino a tre anni di reclusione con una multa fino a 45mila euro; l'uccisione con crudeltà arriva a quattro anni di reclusione con 60mila euro di multa sempre abbinata.

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