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Il tribolo fa "tribolare" i ciclisti romani

Si tratta di una pianta che cresce vicino alle ciclabili, disseminando la strada di chiodini in grado di forare qualsiasi copertone

di Michelangelo Iuliano
22 Set 2025 - 19:08
01:35 

"Tribolo", di nome e di fatto. Sia come declinazione del verbo "tribolare", che come sostantivo botanico. Il tribulus terrestris è una pianta della famiglia delle Zygophyllaceae, apparentemente innocua, che nasconde però semi pungenti e acuminati. Hanno la peculiare prerogativa di crescere spesso vicino alle piste ciclabili, disseminando la già faticosa vita di chi si muove in bicicletta in città di chiodini naturali in grado di forare qualsiasi copertone e camera d'aria.

Il tribolo, detto anche calcatreppola, cecerello o ancora (ironicamente) baciapiede, non è di certo il nemico numero uno per i ciclisti urbani. Ma bisogna pur sempre farci i conti: a Roma è diffusa ovunque, dalla pista ciclabile di via Palmiro Togliatti a quella che costeggia il Tevere - e arriva a Fiumicino con parti sterrate - dalla Casilina Vecchia fino al cimitero del Verano. Le uniche "armi" per difendersi sono camere d'aria di riserva e... tanta pazienza.

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