"Siamo passati, nel civile, da 556 giorni a 458 giorni di durata dei processi. Però non è ancora sufficiente", ha detto ai nostri microfoni
La giustizia italiana è afflitta da lentezza cronica, come sappiamo. "Questa situazione deriva da vari fattori: abbiamo un numero di giudici limitato e una cronica mancanza di personale amministrativo. Però bisogna andare oltre i luoghi comuni. In dieci anni le pendenze nel civile, che è il settore più delicato perché incide sulla competitività del Paese, si sono dimezzate: da 5 milioni sono passate a 2 milioni d 300mila. Non solo: con il Pnrr Giustizia, che si chiuderà nel giugno 2026, la situazione è migliorata. Anche se non è ancora soddisfacente". Lo ha detto il magistrato Claudio Castelli a Tgcom24.
"Con il Pnrr Giustizia siamo passati, nel civile, da 556 giorni a 458 giorni" di durata dei processi. "Il miglioramento sui tempi, dal 2019, è del 27,8%. Ma ovviamente non è ancora sufficiente, perché il processo in primo e secondo grado dura più di un anno e in Cassazione più di due anni. Ma è questa la direzione in cui bisogna andare", ha detto il magistrato Castelli.