Così parlavano i cinque assalitori senza sapere di essere ascoltati. La vittima rischia di rimanere paralizzata
di Tito GilibertoLo hanno accoltellato "con disumana indifferenza", lo irridevano "senza alcun rispetto per la sua sofferenza", non hanno mai mostrato il benché minimo pentimento. Così scrivono i giudici che hanno firmato le ordinanze di custodia cautelare per i cinque ragazzi, tutti brianzoli fra i 17 e i 18 anni, ora in cella per la brutale aggressione con calci, pugni e coltellate a uno studente 22enne avvenuta a Milano la notte del 12 ottobre. Il giovane ora rischia di rimanere paralizzato.
"È in coma, andiamo in ospedale e stacchiamo i cavi. Così non parla", diceva uno dei cinque ragazzi senza sapere di essere intercettato. "Magari domani schiatta e ti danno omicidio", ridacchiava l'amico. Nei loro telefonini sotto sequestro, trovate le chat con cui sui social si vantavano dell'aggressione. "Voglio vedere il video, voglio vedere se ho picchiato forte", commentava un altro.