Accolti con un'ovazione da stadio all'arrivo a Fiumicino
di Alessandro TallaridaUn'ovazione da stadio accoglie i reduci italiani della Flotilla al loro arrivo a Fiumicino. Sono 18, stanchi, provati: "E' stata solo molto dura non vi posso dire niente". Sfilano davanti a fotografi e telecamere: poche parole, il minimo indispensabile. Si capisce però che vorrebbero raccontare di più, ma si trattengono pensando ai 15 italiani ancora in Israele in attesa di processo. Qualcuno però fatica a tenersi tutto dentro e rompe la consegna del silenzio: "Siamo stati sottoposti a umiliazioni di ogni tipo. Non si dorme in quella prigione, ogni 2 ore ti svegliano, ci hanno aizzato contro i cani...", ha detto il giornalista Lorenzo D'Agostino. "Noi non potevamo alzare la testa. Ci trattavano a me, Paolo Romano e ad altri dei vari gruppi come delle scimmie", aggiunge il collega Saverio Tommasi.
Sono due giornalisti a descrivere quello che hanno passato, così come è sempre un cronista, questa volta turco, a raccontare il trattamento riservato a Greta Thumberg, che già a giugno scorso aveva provato a forzare il blocco navale israeliano. "Sono sfacciate menzogne - la replica del ministero degli Esteri israeliano. - Tutti i diritti legali dei detenuti sono pienamente tutelati". La Farnesina ha fatto pressioni sulle autorità israeliane perché ai 15 connazionali ancora detenuti sia garantito un trattamento rispettoso. Il loro rientro in Italia è previsto entro un paio di giorni.