Un migliaio per le strade del quartiere Gorla, anche la madre
In silenzio e con una fiaccola accesa tra le mani, Una Smirnova, la madre di Pamela Genini, ha marciato insieme a centinaia di persone per le strade del quartiere Gorla di Milano, dove la figlia è stata uccisa dal compagno Gianluca Soncin martedì scorso. La fiaccolata in memoria della 29enne, colpita dall'uomo con almeno 30 coltellate, è stata organizzata dagli abitanti e dai commercianti della zona, che intorno alle 17:30 si sono riuniti intorno alla panchina rossa inaugurata nel 2023 per ricordare tutte le vittime di femminicidio, che si trova proprio a pochi passi dall'abitazione della ragazza in via Iglesias.
Ad aprirla lo striscione "Per Pamela e per tutte", mentre da un palazzo ne è stato esposto uno con la scritta "Il possesso uccide". E ancora: "Ciao Pamela", accanto ai mazzi di fiori e ai bigliettini portati in questi giorni. I partecipanti sono stati circa un migliaio. "È stato molto bello, nella tragedia, vedere che il territorio ha risposto subito malgrado fosse sotto choc", ha osservato l'assessora del Municipio 2, Donatella Ronchi. "Il femminicidio è solo la punta dell'iceberg. Ogni donna ha subito o subirà prima o poi violenza. Ci sono tanti tipi di violenza", hanno detto al megafono. "Uomini, dateci una mano, svegliatevi. Aiutateci a costruire un mondo dove siamo tutti più liberi perché questo è il problema di base".
Al corteo hanno preso parte anche le attiviste del movimento Non una di meno, che avevano a loro volta promosso l'iniziativa sui propri canali social. "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce", hanno scandito durante la marcia. E ancora: "Lo stupratore non è malato, è il figlio sano del patriarcato". La fiaccolata è terminata poco prima delle 19 sotto casa di Pamela, dove è stato gridato più volte il suo nome e i partecipanti hanno fatto rumore con le chiavi.
"Vedendo questa storia, è chiaro che Pamela stessa doveva denunciare - ha osservato il sindaco Giuseppe Sala a margine di un evento questo pomeriggio -, però chi è in una situazione quasi di ricatto fa fatica. Allora bisogna che la famiglia, la comunità e gli amici abbiano questo coraggio. Se si sbaglia a fare una denuncia in più, amen. Ma non farla può portare a situazioni del genere. Quindi il richiamo è che chi ha segnali denunci, denunci, denunci".