Ribaltata la decisione"della Regione Toscana che aveva bloccato l'iter da parte della famiglia di Federico Zini, il 25enne che nel 2018 uccise la sua ex fidanzata 29enne, di Prato,"e poi si suicidò
di Cristiano Puccetti“La sentenza del Tar riapre una ferita mai rimarginata. Il 26 maggio 2018 ci furono una vittima e un assassino. L'importante è che non passi il messaggio che il nome di un assassino possa essere utilizzato per fare propaganda sulla violenza di genere. Non è accettabile”. Così la sorella di Elisa Amato, uccisa da Federico Zini che non accettava la fine della relazione e che poi si suicidò. il padre del ragazzo ha sempre voluto creare una fondazione dedicata al figlio per sensibilizzare sulla violenza di genere. Ma l’opposizione della Regione Toscana bloccò l’iscrizione al registro delle onlus. Ora la decisione del Tar.