Casi limite

Droga "per uso personale": assolto con un chilo e mezzo di cocaina in valigia

Il caso sollevato dal sottosegretario Mantovano: sentenze che riconoscono l'uso personale anche per migliaia di dosi. Dai quattro chili di marijuana alle tremila dosi per un "ricco che può permetterselo"

di Alessandro Tallarida
17 Nov 2025 - 14:41
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Oltre un chilo e mezzo di cocaina per "uso personale". È la spiegazione con la quale se l'è cavata un uomo, fermato al rientro dalla Colombia, con la droga in valigia. Secondo gli esperti quella quantità equivaleva a cinquemilacinquecento dosi. Non poche per essere considerate "per uso personale". Eppure è stato assolto: secondo i giudici di Bari non era dimostrato che la droga fosse destinata allo spaccio.

È a sentenze come queste che si riferiva il sottosegretario Alfredo Mantovano quando, durante la settima Conferenza sulle Dipendenze, aveva affrontato il ruolo della magistratura nel contrasto al traffico di droga: "Sentenze stupefacenti che a fronte della detenzione di qualche chilo di sostanza raffigurano l'uso personale e hanno conseguenze devastanti".

Parole che avevano provocato la reazione sdegnata di un giudice: "Ci indichi a quali sentenze si riferisce" aveva ribattuto un magistrato. E la risposta è arrivata, per lettera, con alcuni dei casi più stupefacenti. A Cagliari due persone sono state trovate in possesso di quattro chili di marijuana: per il perito valevano ventiduemilatrecentottantasette dosi, ma per il giudice mancava la prova che fossero per lo spaccio. Stessa motivazione per una sentenza del tribunale di Firenze: in quel caso era stata assolta una persona, con precedenti di droga, alla quale erano state trovate tremilacentoquarantaquattro dosi. "È ricco, può averla comprata per sé" spiegarono i giudici.

Un po' come quella di un noto rapper: duemila dosi di hashish e seicentosettantotto di marijuana. Almeno lui è stato condannato. A soli dieci mesi però, e con pena sospesa. "Si sa - spiegano i magistrati - che in certi ambienti c'è un uso disinvolto di sostanze stupefacenti, soprattutto quelle leggere ritenute idonee a favorire la creatività artistica".