Il consulente della difesa di Stasi ipotizza anche che "sulla porta c'è la traccia dell'assassino"
di Alessio CampanaL’impronta 33 attribuita ad Andrea Sempio nella nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi è al centro di un approfondimento anche da parte della difesa di Alberto Stasi. Il genetista della difesa di Stasi interessato a nuove analisi su quel materiale organico è Pasquale Linarello. "Le tecnologie del 2007 non sono quelle di oggi", afferma il consulente, che ipotizza anche: "Sulla porta c'è la traccia dell'assassino".
Quella lasciata sul muro destro della scala in fondo a cui è stato trovato il cadavere di Chiara Poggi e che, secondo una consulenza della Procura di Pavia, sarebbe riconducibile di Andrea Sempio è determinante. Per Linarello su quella traccia potrebbe esserci materiale biologico. " Va approfondita per capire se c'è sangue o non c'è". Il test per accertare la presenza del sangue, all’epoca, diede esito negativo, ma oggi le cose sono diverse. "La tecnologia del 2007 - dice Linarello - non è quella di adesso, quel campione potrebbe essere rianalizzato. L’attenzione è concentrata anche sulla traccia numero dieci. Per i carabinieri, se fosse accertata la presenza di sangue, sarebbe stata lasciata dall’assassino in fuga o da un suo complice