Un vocabolario che contiene tutte le parole più significative e le curiosità legate all'elezione del nuovo pontefice
di Francesca Romanelli“A” come “Annuntio vobis gaudium magnum”: l’annuncio che renderà noto al mondo il nome del 267esimo successore di Pietro. Ma anche “a” come “accettazione canonica”, quella che il nuovo Papa -appena eletto- deve pronunciare, rispondendo alla domanda se vuole assumere o meno l’incarico di vicario di Cristo.
“B” come “ballottaggio”: Benedetto XVI stabilì che dopo 34 votazioni a vuoto si debba scegliere fra i due nomi più votati all’ultima tornata, sempre con la maggioranza dei due terzi.
C come “Conclave” stesso, dal latino “cum clave”, letteralmente “sottochiave”, la clausura di fatto dei cardinali elettori fino alla scelta del pontefice. La sancì Gregorio X alla fine del Duecento. Il primo Conclave nella Sistina nel 1492, anno della scoperta dell’America. E Gregorio XV, nel 1621, prescrisse le attuali segretezza assoluta e maggioranza dei due terzi.
“E” come “extra omnes”, ossia “fuori tutti”, l’intimazione pronunciata nel momento in cui si chiudono le porte della Cappella Sistina. Tutti fuori, tranne i cardinali elettori.
“F” come “fumata”, quella che uscirà dal comignolo sopra la Sistina ogni volta che verranno bruciate le schede votate dai cardinali: fumata nera o bianca.
“H” come “habemus Papam”, “abbiamo il Papa”, la frase che tradizionalmente scatena la gioia della piazza. Anche stavolta -come nel 2013 - lo pronuncerà un cardinale francese: allora Touran, oggi il porporato Mamberti.
“I” come “ingravescentem aetate”: il motu proprio con cul Paolo VI nel ‘70 decise che i cardinali possono essere elettori solo fino agli 80 anni. Fu anche la frase con cui Benedetto XVI annunciò la sua rinuncia al pontificato.
“L” come la stanza delle “lacrime”: è la sagrestia della Sistina, dove il neo pontefice veste l’abito bianco e resta solo con tutto il carico della responsabilità assunta.
“N” come Niccolò II: nel 1059 stabilì che solo i cardinali potevano eleggere il Papa.
“P” appunto come “Papa”: può diventarlo ogni uomo cristiano, battezzato e non sposato.