Il giudice di Latina assolve i commilitoni dell'allieva pilota. Cadono le accuse di lesioni e violenza privata. L'avvocato: "Sentenza inaspettata che rischia di perpetrare tradizioni goliardiche"
di Roberta FiorentiniErano otto i commilitoni accusati di lesioni e violenza privata nei confronti dell'allieva pilota Giulia Schiff, sottoposta al battesimo del volo nell'aeroporto militare di Latina. Sono stati tutti assolti perché, scrive ora il giudice monocratico, il fatto non sussiste. Il pm aveva chiesto un anno di carcere per tutti gli imputati, che avevano costretto nel 2018 la Schiff a sottostare alla pratica, consuetudine della caserma, nonostante la giovane continuasse a chiedere di smettere. Nel video portato in aula erano evidenti le frustate, le botte e la testa sbattuta contro l'ala di un velivolo. Un rituale che per la procura si era trasformato in violenza. "La volontà dell'allieva pilota è stata azzerata" aveva sostenuto l'accusa. Il giudice invece fa cadere entrambe le accuse. "L'Aeronautica è sempre stata vicina a loro" ha detto uno dei difensori.
Giulia Schiff, presente all'udienza con il figlio di sei mesi, non ha commentato. Critica nei confronti del nonnismo, era stata espulsa dall'Aeronautica perché non in possesso di attitudine militare e professionale. Nel 2022 però si è unita alla legione internazionale per combattere in Ucraina, dove ha conosciuto il marito Victor. Una sentenza inaspettata, dice il suo avvocato. "Una sentenza che se male interpretata, e leggeremo le motivazioni, rischia di perpetrare nelle caserme tradizioni più o meno goliardiche".