Ha "un'indole aggressiva e violenta" si legge nella motivazione che conferma la carcerazione del 58enne reo confesso della strage in famiglia
di Michela PaganoSalvatore Ocone, reo confesso dell'omicidio della moglie Elisabetta e del figlio Cosimo e di aver ridotto in fin di vita la figlia di 16 anni, potrebbe uccidere ancora. Esistono "concrete possibilità che possa commettere nuovamente atroci delitti, eventualmente nei confronti del terzo figlio, Mario". Lo scrive nero su bianco il giudice per le indagini preliminari che ha confermato la carcerazione per il 58enne che martedì scorso ha sterminato la famiglia, sottolineando "un'indole aggressiva e violenta". "Mi è schizzata la testa come una molla all’improvviso", ha detto ai magistrati durante l’interrogatorio di convalida del fermo, subito dopo essere stato individuato nelle campagne del Molise.
Quella mattina con un masso di 5 o 7 chili trovato in giardino ha colpito più volte nel sonno la moglie Elisabetta di 49 anni, poi Antonia 16 anni e poi ancora Cosimo, 15. "Non volevo che i miei figli restassero da soli essendomi reso conto che avevo ucciso mia moglie", ha aggiunto. Poi li ha caricati in macchina e si è dato alla fuga per 13 ore; quando i carabinieri lo hanno trovato aveva tentato di tagliarsi le vene. Con sua moglie i litigi erano continui, perché lui sembra si rifiutasse di prendere i medicinali contro la psicosi cronica, di cui soffre.