Una banda capace di far sparire fino a sette auto al giorno: intercettazioni, video e blitz della polizia svelano il sistema
di Andrea NociTrainavano con una fune le auto rubate tra Barletta, Andria e Trani. Le portavano in aperta campagna, dove ad attenderli c’era chi le smontava per recuperare motori, pneumatici, centraline e altri ricambi. Una volta presi i pezzi e stoccati in depositi come quelli scoperti durante le indagini, le macchine, il più delle volte, venivano bruciate per eliminare ogni traccia.
Le intercettazioni insieme alle immagini delle telecamere piazzate dalla squadra mobile di Andria, raccontano lo spessore e l’organizzazione del gruppo criminale. Un’indagine della Procura di Trani ha portato all’arresto di 25 persone: un cittadino marocchino e 24 italiani, tutti residenti a Cerignola, nel Foggiano. Ora si trovano in carcere, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al furto, riciclaggio e ricettazione.
Il gruppo si era strutturato in diverse "batterie" operative, ognuna con ruoli precisi: c’era chi segnalava le auto da rubare — spesso modelli di grossa cilindrata —, chi eseguiva materialmente il furto, e chi si occupava dello smontaggio. La banda era in grado di far sparire fino a sette veicoli al giorno.
Le centrali del riciclaggio erano due autoparchi di Cerignola, dove i componenti venivano imballati e destinati al mercato nero, sia italiano che estero. I guadagni stimati ammontano a centinaia di migliaia di euro.