"Ha dimostrato che l'impossibile era possibile" ha detto" David Tabizel, cofondatore di Autonomy
di Simone CerranoBayesian. Un'altra macabra coincidenza. O tragica ironia della sorte. Il nome del super yacht naufragato, deriva dal teorema di Bayes. Si tratta di una formula nota per la "probabilità condizionata", cioè l'importanza dell'aggiornamento continuo delle possibilità nell'analisi dei dati e nelle decisioni. Insomma la quintessenza della carriera di Mike Lynch, il proprietario del veliero, che come ricorda David Tabizel, cofondatore di Autonomy, proprio sugli algoritmi in grado di analizzare enormi quantità di dati, prima con la stessa Autonomy e poi con Darktrace, ha costruito la sua enorme fortuna.
“Prima ha creato l'industria tecnologica europea. Poi quella dell'intelligenza artificiale. Pensate a questo: prima abbiamo dovuto collegare Internet, quindi abbiamo potuto comprare e vendere oggetti e guardare video su Internet. Ora stiamo passando a un altro livello, a una specie di universo digitale. Si tratta di organizzare i dati, di trarre conclusioni dai dati. Questa è l'eredità di Mike Lynch ed è anche un'eredità di che ci dà ispirazione, un'eredità di ispirazione: ha mostrato a noi inglesi che possiamo costruire grandi imprese. Ha dimostrato che l'impossibile era possibile. E questa è un'eredità straordinaria", ha detto Tabizel.