Non c'è abbastanza personale. E alla presidente del tribunale di sorveglianza non è rimasto altro che coprire anche il ruolo di centralinista. Accade a Bologna. Manuela Mirandola, che si occupa della concessione e revoca delle misure alternative al carcere, per garantire il servizio a chi voglia richiedere informazioni si è vista costretta una volta alla settimana a smistare le telefonate.