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Zu Totò, la figlia di Riina: “Chiedo scusa, ma per me mio padre non è la mafia”

A Le Iene racconta la sua verità dopo la bufera delle cialde di caffè

Zu Totò, la figlia di Riina: “Chiedo scusa, ma per me mio padre non è la mafia” - foto 1
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Maria Concetta Riina, figlia di Totò Riina, il boss di Cosa Nostra morto lo scorso 17 novembre, racconta il rapporto con suo padre a “Le Iene”.

Nell'intervista, rilasciata alla iena Giulio Golia, i due si sono confrontati su molti temi: dalla stagione delle stragi, alla latitanza del padre, con alcuni dettagli inediti sul “Capo dei Capi” in versione papà. Golia ha raggiunto Maria Concetta e il marito Tony Ciavarello a San Pancrazio Salentino, un paesino nell'entroterra pugliese. Qui hanno discusso della scelta della coppia di mettere online un negozio di cialde da caffè con il marchio dedicato a Riina padre, “Zu Totò”: “Forse è stata percepita come una cosa di cattivo gusto, per questo chiediamo scusa all'Italia, ma non siamo scemi. Sapevamo che avremmo scosso le persone con un gesto simile”.

Poi si è parlato della figura del boss Riina e Maria Concetta ha dichiarato: “Io le distanze da mio padre, come padre, non le prendo. Perché per me è stato un buon padre. Per me mio padre non è la mafia, io lo guardo con gli occhi della figlia, se poi il mondo intero lo vede con altri occhi non posso farci niente. Per me è stato una persona buona. Mi ricordo quando da piccola mi preparava il minestrone e stava con me sul divano”, ha poi sottolineato la donna, aggiungendo che secondo lei dietro le varie stragi che Riina ha commesso, non ci sarebbe stato solo il padre.