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Calca a Torino alla finale Champions, indagata la sindaca Appendino: "Atto dovuto"

La procura ha ricevuto diverse denunce da parte di alcuni feriti della tragica sera della finale di Champions che chiamano in causa il primo cittadino. Aperto un procedimento penale anche per alcuni venditori abusivi

Calca a Torino alla finale Champions, indagata la sindaca Appendino:
lapresse

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, risulta iscritta nel registro degli indagati per gli incidenti accaduti a Piazza San Carlo il 3 giugno durante la finale di Champions League.

Per la calca che si è creata rimasero ferite 1.527 persone e una donna è deceduta pochi giorni dopo. Si tratta, a quanto trapela dalla procura, di un "atto dovuto" dato che diversi cittadini hanno denunciato direttamente la sindaca.

Diverse persone rimaste ferite quella sera hanno preso l'iniziativa di denunciare direttamente il primo cittadino perché non avrebbe garantito l'incolumità della popolazione. Avrebbe dovuto essere compito del comune, dicono i denuncianti, organizzare l'evento prendendo tutte le misure necessarie. Come, ad esempio, il blocco dei venditori abusivi di birre in bottiglie di vetro. Il 90% dei feriti, infatti, ha riportati lesioni e tagli dovuti ai cocci presenti in tutta la piazza.

Nell'ordinanza del sindaco, invece, mancava il divieto di vendita di bottiglie in vetro e non erano stati messi a disposizione vigili urbani per controllare che il dispositivo fosse garantito.

Spataro: "Nessun indagato per nostra iniziativa" - Sulla vicenda è intervenuto anche il procuratore di Torino, Armando Spataro, precisando che "la Procura non ha disposto di propria iniziativa alcuna iscrizione nel registro degli indagati di persone aventi responsabilità istituzionali". "Nell'ipotesi in cui pervengano querele-denunce da parte di privati, l'iscrizione dei querelati nel predetto registro costituisce atto dovuto, sia nel loro interesse che dei querelanti, anche perché determina l'inizio del decorso dei termini delle indagini preliminari".

Indagati per ordine della procura ci sono anche Maurizio Montagnese e Danilo Bessone, rispettivamente presidente e dirigente di Turismo Torino che è la municipalizzata incaricata dal Comune per l'organizzazione dell'evento. Entrambi i manager hanno ricevuto l'avviso di garanzia. Montagnese è stato anche già ascoltato dai procuratori Vincenzo Pacileo e Antonio Rinaudo. Bessone lo sarà a breve. Per loro l'accusa è lesioni e omicidio colposo. Uno dei feriti di quella sera, Erika Pioletti, morì dopo giorni di coma. I pm stanno ancora cercando di capire cosa abbia scatenato la psicosi di un attentato durante Juventus-Real Madrid.

Comune: "Smentiamo categoricamente" - "Non abbiamo ricevuto nulla, nessuna comunicazione dalla Procura. Smentiamo categoricamente". Risponde così Luca Pasquaretta, portavoce della sindaca di Torino, Chiara Appendino, alla notizia secondo cui la prima cittadina è iscritta nel registro degli indagati per gli incidenti accaduti in piazza San Carlo. Interpellato in merito, il procuratore Antonio Spataro risponde: "Non confermo né smentisco".

Indagati anche venditori abusivi - Ci sono anche alcuni venditori abusivi tra gli indagati. La polizia municipale, prima dell'inizio della proiezione della partita, aveva identificato 34 persone che, stazionando su furgoni in vari punti del centro storico cittadino, vendevano cibi e bevande senza autorizzazione. Dopo la multa è stato aperto un procedimento penale e il fermo amministrativo del mezzo si è trasformato in sequestro giudiziario. Ad occuparsi del caso è il pm Antonio Rinaudo, che procede per occupazione arbitraria di suolo pubblico.