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Asti, il padre della tabaccaia uccisa: "Aiuteremo la figlia malata di Folletto"

Piero Fassi non cerca vendetta: "La sua famiglia non ha colpe per lʼaccaduto"

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La parola vendetta non esiste a casa Fassi. A tre settimane dal delitto e a 48 ore dal fermo dell'assassino, Pino Fassi, padre di Maria Luisa, la tabaccaia uccisa, guarda avanti: "Ho saputo che quest'uomo ha una figlia malata. Purtroppo. - ha detto a "La Stampa" - . Se lei avrà bisogno noi ci saremo. Faremo il possibile per rendere meno dolorosa la sua sofferenza. La sua famiglia, uccisa anch'essa da un gesto folle, non ha colpe".

Fassi poi annuncia che lui e la sua famiglia sceglieranno la via del basso profilo sull'intera vicenda: "Di questo argomento non parleremo più - spiega al quotidiano torinese - perché quello che accadrà tra la nostra famiglia e la moglie e le figlie del signore arrestato resterà solo una questione nostra e della nostra coscienza".

Renzi telefona al padre della tabaccaia uccisa - Secondo quanto riportato da Panorama.it, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha telefonato a Fassi. Dopo aver letto le parole dell'uomo sulla sua disponibilità ad aiutare i figli dell'assassino di Maria Luisa, Renzi ha telefonato in questura ad Asti e si è fatto passare il papà della vittima. "Ce ne fossero uomini come lei in questo nostro Paese", gli ha detto il premier. Fassi da parte sua ha elogiato la professionalità e l'umanità dei carabinieri di Asti, affermando che hanno condotto le indagini in maniera impeccabile.