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Ragazza uccisa nel Maceratese, in casa fermato trovati abiti vittima

Recuperato anche lo scontrino di una farmacia dove la 18enne aveva comprato una siringa poco prima di scomparire. Il dolore della madre di Pamela: "Siamo distrutti, sono bestie feroci"

Ragazza uccisa nel Maceratese, in casa fermato trovati abiti vittima - foto 1
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Nuove prove incastrerebbero Oseghale Innocent, il nigeriano di 29 anni fermato per la morte di Pamela Mastropietro, la 18enne scomparsa da una comunità di recupero nel Maceratese e il cui cadavere smembrato è stato ritrovato in due valigie.

A casa dell'uomo, che nega ogni responsabilità, sono stati trovati i vestiti della vittima sporchi di sangue e uno scontrino di una farmacia, poco distante da dove la ragazza aveva acquistato una siringa.

Dopo il ritrovamento delle due valigie con il cadavere smembrato della giovane, i carabinieri hanno visionato i tutti i filmati delle telecamere di sicurezza di Macerata che avrebbero potuto riprendere le ultime ore di vita della ragazza: dopo averla individuata, le sue tracce si perdevano davanti all'abitazione del 29enne nigeriano, già noto alle forze dell'ordine per via dei suoi precedenti per stupefacenti. Omicidio e occultamento di cadavere sono le ipotesi di reato a carico dell'uomo.

Subito l'uomo è stato perquisito, ed è stata disposta anche una perquisizione a casa sua: all'interno dell'appartamento i militari hanno trovato i vestiti della vittima sporchi di sangue e altre tracce ematiche, oltre allo scontrino di una farmacia poco distante dove pamela Mastropietro aveva acquistato una siringa prima di scomparire. Proprio nell'appartamento, secondo gli investigatori, la ragazza sarebbe stata uccisa e sezionata, e il suo corpo nascosto nelle valigie. Un testimone ha infatti confermato ai carabinieri di aver visto, la sera del 30 gennaio, Oseghale trasportare due valigie nei pressi del luogo dove il mattino successivo è stato ritrovato il cadavere fatto a pezzi.

Non escluso il coinvolgimento di altri - Le indagini sulla morte di Pamela Mastropietro "non sono finite". Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Macerata Michele Roberti. "Al momento ci sono elementi per il fermo di una sola persona - ha aggiunto - ma non escludiamo che possano emergere spunti di indagine sull'eventuale coinvolgimento di altre persone". Intanto l'autopsia non ha chiarito le cause della morte, se ne saprà di più con i risultati degli esami tossicologici. L'esame autoptico non avrebbe rilevato segni evidenti di violenza sessuale.

La madre: "Siamo distrutti, sono bestie feroci" - "Siamo distrutti, spero che si arrivi presto ad assicurare alla giustizia l'autore o gli autori di questa tremendo delitto: sono bestie feroci". E' quanto affermano, per bocca del loro legale, l'avvocato Marco Valerio Verni, la madre e i parenti della giovane. "I familiari della ragazza - aggiunge il penalista - sperano che il lavoro degli inquirenti, dei carabinieri, possa accertare tutte le responsabilità e assicurare alla giustizia l'autore o gli autori. Pamela era una ragazza piena di sogni e questa fine tragica e inaspettata ci lascia distrutti".

Su Facebook: "Chiedo giustizia, spero di vederli soffrire" - "Spero e prego che giustizia sia fatta!..quello che le hanno fatto è indescrivibile e così crudele che spero di vederli soffrire lentamente fino alla morte!..ti amo". Così in un post su Facebook Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro.

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