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Macerata, morto prof condannato per abusi: ipotesi suicidio

Stroncato da un mix di farmaci. Doveva scontare tre anni per "carezze hard" a sei suoi studenti

Macerata, morto prof condannato per abusi: ipotesi suicidio - foto 1
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Il prof.

Francesco Parillo, docente di Anatomia alla facoltà di Veterinaria di Matelica, è morto per un arresto cardiaco causato dall'assunzione di un mix di farmaci. Parrillo era stato condannato il 23 aprile dal Tribunale di Macerata a tre anni di reclusione per violenza sessuale su sei dei suoi studenti che lo accusavano di carezze hard.

Lunedì il Tribunale di Macerata lo aveva condannato a tre anni di carcere per violenza sessuale, per palpeggiamenti e carezze hard agli studenti dei suoi corsi, tre dei quali si erano costituiti parte civile. Da 24 ore non rispondeva al telefono. Vigili del fuoco e carabinieri lo hanno trovato seduto su una poltrona in stato d'incoscienza. Poi il trasporto in ospedale dove i medici hanno rilevato l'assunzione di diversi farmaci (in prevalenza oppiacei) e hanno tentato inutilmente di rianimarlo.

"Il motivo per cui mi accusano è la cattiveria delle persone. Io sono un professore esigente e evidentemente qualcuno non mi può vedere. Mai avuto contatti sessuali con gli studenti". Così si era difeso in aula il professore nel processo per i fatti risalenti al 2011 e avvenuti nella sede universitaria di Matelica. "Gli atti di cui mi accusano? Erano del tutto normali senza alcuna valenza sessuale", aveva ribadito. Poi la condanna e il crollo psicologico.

I giudici l'avevano assolto dal reato di tentata concussione, riconoscendolo però colpevole di violenza sessuale e condannandolo a pagare una provvisionale di risarcimento di 3mila euro a studente.

Inutilmente i suoi legali - gli avvocati Gianmarco Russo e Francesco Copponi - avevano cercato di raggiungerlo telefonicamente. Avevano avvertito carabinieri e vigili del fuoco. Anche i tentativi di richiamarlo e citofonare erano risultati vani. Così i pompieri avevano sfondato la porta trovando l'uomo seduto e incosciente. Gli amici del docente non nascondo la rabbia. "Come agnello sacrificale è stato abbandonato alla ferocia dei lupi da istituzioni, colleghi ed amici", ha scritto il prof. Massimo Zerani di Perugia in una mail a conoscenti. "Questo è un classico esempio di bullismo arrivato alle estreme conseguenze - ha aggiunto, parlando con i giornalisti -. Abbiamo perso un uomo di grande valore scientifico".

Sul caso indagano i carabinieri di Camerino per chiarire la dinamica della morte, anche se il suicidio è l'ipotesi prevalente.