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Incinta morta a Brescia, tre inchieste per scoprire la verità

Il dolore del marito che ha accompagnato le bare di Giovanna e la piccola Camilla al paese natale

Incinta morta a Brescia, tre inchieste per scoprire la verità - foto 1
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Procura, ispettori del ministero e anche lo stesso ospedale indagano per capire le cause che hanno portato alla morte di Giovanna Lazzari e della piccola Camilla che portava in grembo.

I due feretri, dopo l'autopsia, sono stati riportati a casa, a Rezzato. Ad accompagnare le due bare è stato Roberto Coppini, il marito di Giovanna, che chiede la verità. Quella che dovrà spiegare agli altri due figli rimasti orfani.

Incinta morta a Brescia, tre inchieste per scoprire la verità

Roberto Coppini in poche ore ha perso la moglie - trentenne, all'ottavo mese di gravidanza - e la terza figlia, morta nel grembo della madre agli Spedali Civili di Brescia. I funerali di Giovanna Lazzari e della figlia che sarebbe dovuta nascere a fine gennaio saranno celebrati lunedì alle 15, nel Santuario Valverde di Rezzato, nel Bresciano.

La chiesa scelta è quella dove Giovanna e Roberto avrebbero dovuto sposarsi nel 2016. La donna, mamma di due bambini di un anno e quattro anni e mezzo, aveva perso la madre a sei anni e il padre quando ne aveva dodici. Sono stati i fratelli e la sorella a crescerla. Le stesse persone che, con il marito Roberto, chiedono ora "verità per quello che è successo".

Una verità affidata a tre indagini condotte, ciascuna per un diverso ambito di competenza, dalla procura di Brescia, dagli ispettori ministeriali (da oggi al lavoro) e dallo stesso ospedale dove e' avvenuto il decesso. Nei prossimi giorni è atteso l'esito dell'autopsia effettuato dai medici del dipartimento di medicina legale di Verona, sul corpo della donna e sul feto.

Forse un distacco della placenta - La prima ipotesi è che il decesso sia dovuto al distacco totale della placenta e ad una conseguente emorragia. Al vaglio del pm Ambrogio Cassiani - che indaga, ancora contro ignoti, per omicidio colposo - anche una lunga serie di sms e messaggi vocali, l'ultimo delle 5.41 del 31 dicembre, inviati dalla 30enne al marito: la donna per tutta la notte ha scritto di provare dolori lancinanti e di sentirsi trascurata. "Nel nostro ospedale nascono in media 3.700 bambini all'anno e da tempo non accadeva una tragedia simile", ha spiegato il direttore generale degli Spedali civili di Brescia, Ezio Belleri, che ha appunto annunciato un'indagine interna per valutare "tutti i passaggi da quando la paziente e' entrata in pronto soccorso".

L'indagine chiesta dal ministro Lorenzin - Aspetti che saranno analizzati anche dagli ispettori inviati dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che sono già al lavoro. "Sono in corso tutti gli accertamenti della task force del Ministero della Salute presso gli ospedali di Brescia, Bassano del Grappa e San Bonifacio (Verona), dove nei giorni scorsi sono morte in sala parto Giovanna Lazzari, Marta Lazzarin e Anna Massignan", fanno sapere dal ministero, precisando che gli ispettori "devono acquisire le carte e tutte le relazioni tecniche.