PERICOLO SCAMPATO

Fisco: D&G,sarà prescritta l'accusa di evasione

Milano, per i due stilisti rimane valida solo l'imputazione di omessa dichiarazione

10 Apr 2013 - 19:06
 © LaPresse

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Dolce&Gabbana dovranno rispondere alla giustizia soltanto per omessa dichiarazione dei redditi e non per evasione fiscale. Cadrà infatti in prescrizione prima che si arrivi alla sentenza uno dei reati contestati agli stilisti, imputati a Milano proprio per aver evaso le tasse per circa un miliardo di euro. Le udienze per il dibattimento sono state fissate fino alla fine di maggio, ma il reato si prescriverà a fine aprile.

I pm di Milano, Gaetano Ruta e Laura Pedio, hanno contestato ai due stilisti un'evasione di circa 416 milioni di euro a testa (si tratta di reato di dichiarazione infedele), a cui vanno a sommarsi altri 200 milioni di euro di presunto imponibile evaso in relazione alla società "Gado" (reato invece questo di omessa dichiarazione).

Gado, "scatola" lussemburghese
- Le indagini erano scattate nel 2007 in seguito a una verifica fiscale e, in base alla ricostruzione dell'accusa, la multinazionale della moda "made in Italy" avrebbe creato nel 2004 la Gado, "scatola di diritto lussemburghese che risultava proprietaria di due marchi del gruppo e che di fatto veniva gestita in Italia. Proprio tramite la localizzazione della società all'estero, secondo la Procura, i proventi che derivavano dallo sfruttamento dei marchi venivano tassati in Lussemburgo e non in Italia: di conseguenza non si versava il dovuto al fisco di Roma.

Il processo - Il procedimento giudiziario a carico dei due stilisti e di altri cinque imputati, compresi alcuni manager del gruppo, ha avuto inizio il 3 dicembre ed è nella fase di esame dei testimoni. Le udienze sono state fissate per il 17 aprile, e poi per il 3, il 15 e il 29 maggio. Prima della sentenza quindi l'accusa più pesante cadrà in prescrizione: si tratta di quella di dichiarazione infedele per una presunta evasione da oltre 800 milioni di euro.

Dolce e Gabbana erano già stati assolti, il primo aprile 2011, dal gup milanese Simone Luerti "perché il fatto non sussiste". Poi, il 23 novembre, dopo il ricorso dei pm, la Cassazione aveva annullato il proscioglimento dai reati fiscali, confermando solo l'assoluzione dall'accusa di truffa.

Il gup Giuseppe Gennari ha poi disposto "la citazione diretta a giudizio" per i due fondatori della multinazionale della moda e per gli altri imputati di reati fiscali. Dolce e Gabbana, negli ultimi giorni, sempre per la vicenda "Gado" hanno perso il secondo ricorso contro l'Agenzia delle entrate e dovranno pagare 343 milioni al fisco italiano.

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