In vigore nella Capitale la delibera che proibisce contenuti che sfruttano il corpo delle donne nei cartelloni di affissioni
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Roma dichiara guerra ai cartelloni che offendono la dignità femminile, paragonando il gentil sesso a oggetti o dipingendo una realtà in cui femminile è uguale a stare dietro ai fornelli e peggio ancora a supremazia sessuale. "Gli spazi del Comune potranno essere venduti solo a chi rispetterà le regole", ha spiegato il sindaco di Roma Ignazio Marino. Si lavora anche a una modifica del linguaggio, con l'uso di termini come "assessora".
"Il corpo della donna non potrà essere associato a immagini che lo equiparano a un oggetto e in maniera sessista", ha spiegato il sindaco di Roma, facendo riferimento proprio alla modifica del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (Prip) che sta facendo vedere i primi effetti in questi giorni con la riconversione degli impianti pubblicitari sul territorio che saranno più piccoli e cioè passeranno dai 4x3 ai 3x2.
Il nuovo regolamento vieta anche la pubblicità lesiva delle libertà individuali e dei diritti, e in particolare dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere delle persone. Accanto a questo, il Campidoglio sta lavorando a una memoria di giunta per introdurre il linguaggio di genere e modificare la modulistica, soprattutto on line, utilizzando entrambi i generi, maschile e femminile. Una battaglia, questa, ingaggiata anche dalla presidente della Camera Laura Boldrini che lo scorso 8 marzo aveva sensibilizzato i deputati.