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Roma, assemblea sindacale: Colosseo chiuso Renzi: "No a cultura ostaggio, oggi il dl"

Critico pure il Garante: beni culturali diventino servizi pubblici essenziali. Il ministro: "La misura è colma". Il Soprintendente: "Impossibile vietare lʼassemblea".

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Chiusi, per un'assemblea sindacale, alcuni dei siti archeologici più importanti di Roma: Colosseo, Foro Romano e Palatino, Terme di Diocleziano e Ostia Antica. L'apertura dei siti è stata ritardata alle 11.30. Critico il Garante degli scioperi, Roberto Alesse, che propone la trasformazione dei beni culturali in servizi pubblici essenziali. Sindacati. "Valutiamo sciopero". Il premier Renzi su Twitter: "No cultura ostaggio, oggi il dl".

Roma, assemblea sindacale: Colosseo chiuso Renzi: "No a cultura ostaggio, oggi il dl"

"La chiusura ai visitatori dei principali siti archeologici della Capitale, motivata da un'assemblea sindacale (peraltro regolarmente convocata), porta, ancora una volta, alla ribalta l'urgenza di ricomprendere la fruizione dei beni culturali tra i servizi pubblici essenziali - scrive il Garante in una nota - Lasciare la fruizione del nostro patrimonio culturale fuori dai servizi pubblici vuol dire continuare a dare una pessima immagine del Paese ai cittadini e ai milioni di turisti che quotidianamente scelgono di vistare le nostre città".

Renzi: no alla cultura ostaggio dei sindacati - "Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l'Italia. Oggi decreto legge #Colosseo#lavoltabuona". Così il premier su Twitter.

Il ministro Franceschini: ora basta - "La misura è colma". Il ministro di Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini commenta così il nuovo stop a Roma Colosseo e Fori. E annuncia un immediato intervento dell'esecutivo: "Il buonsenso nell'applicare regole e nell'esercitare diritti evidentemente non basta più per evitare danni al proprio Paese. Per questo abbiamo concordato con il presidente Renzi che al Consiglio dei Ministri proporrò una modifica legislativa che consenta di inserire anche i musei e i luoghi della cultura aperti al pubblico tra i servizi pubblici essenziali".

Marcucci: "Fa male all'Italia" - Duro anche il commento dell senatore del Pd Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama: "Fa male all'Italia la nuova assemblea sindacale che ha portato alla chiusura dei principali monumenti di Roma. Turisti lasciati in strada, assenza di avvisi, cancelli sbarrati per ore. Ha ragione Alesse: i beni culturali devono essere considerati servizi pubblici essenziali". E conclude: "Anche se l'assemblea è da considerarsi legittima, non c'è alcuna giustificazione per chi chiude la cultura".

Soprintendenza: "Solo un ritardo" - "Non si è trattato di chiusure ma di aperture ritardate". Lo precisa la Soprintendenza speciale per il Colosseo e l'area archeologica. "I siti, come previsto, alle 11.30 hanno aperto, compreso l'Anfiteatro Flavio".

Impossibile vietare l'assemblea - "Sono dispiaciuto per i disagi, ma era impossibile vietare l'assemblea", spiega il soprintendente di Roma, Francesco Prosperetti. "Tutto si è svolto regolarmente, l'assemblea non aveva come oggetto il Colosseo, il problema è nazionale e riguarda il mancato rinnovo del contratto e il mancato pagamento del salario accessorio: non ci sono rivendicazioni nei confronti della soprintendenza, ma del datore di lavoro generale che è il Mibact", conclude.

Sindacati: valutiamo sciopero -
"La vertenza sui beni culturali potrebbe portare ad uno sciopero nazionale e le dichiarazioni del ministro Franceschini certo non aiutano. Cgil,Cisl e Uil hanno già avviato le procedure previste dalle legge". Lo annuncia Claudio Meloni, coordinatore nazionale Cgil per il Mibact.

Camusso: "Assemblea è democrazia" - "E' uno strano Paese quello in cui un'assemblea sindacale non si può fare". Così la leader della Cgil, Susanna Camusso, commenta le polemiche. "Capisco fare attenzione in periodi di particolare presenza turistica, ma se ogni volta che si fa un'assemblea si dice che non si può, si dica chiaramente che non ci possono essere strumenti di democrazia". "Essere servizio essenziale non vuol dire che non si abbia la possibilità di fare scioperi o assemblee", aggiunge la Camusso a proposito dell'intenzione del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, di inserire musei e luoghi di cultura tra i servizi pubblici essenziali.

Flp: straordinari non pagati sono 30% salario -
"La misura è colma per noi: a quasi un anno i 18.500 dipendenti del Ministero non ricevono il pagamento delle indennità accessorie, ovvero gli straordinari che rappresentano il 30% del salario". Così Rinaldo Satolli, segretario nazionale della Federazione lavoratori pubblici-Beni culturali.