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Casamonica, il prefetto: "Caso grave ma i vertici non erano stati informati"

Franco Gabrielli riconosce la gravità della vicenda, e spiega che le forze dellʼordine avevano informazioni che non sono state comunicate a chi poteva decidere di intervenire. Annunciata la creazione di un gruppo di controllo interforze

franco gabrielli
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Il prefetto di Roma Franco Gabrielli definisce la vicenda dei funerali-show di Vittorio Casamonica "gravissima" ma ci tiene a puntualizzare alcuni dati. "Oltre 117 arresti fatti, le forze dell'ordine non hanno conosciuto solo ora i Casamonica - ha detto -, lo sforzo delle forze polizia non è stato vano in questi anni". Riguardo ai funerali "le informazioni c'erano ma non hanno raggiunto i vertici delle strutture che potevano assumere comportamenti".

Casamonica, il prefetto: "Caso grave ma i vertici non erano stati informati"

"Probabilmente - sottolinea Gabrielli - tutti noi siamo stati strumento inconsapevole dei Casamonica che volevano che quella celebrazione avesse il risalto che ha avuto. Abbiamo scritto una pagina davvero negativa. Quello che più brucia è non essere intervenuti per tempo, facendo svolgere le esequie in un modo diverso. Il questore non posso dire che ha sbagliato. Non è stato in grado di svolgere l'attività, non essendo stato informato".

"Polizia e carabinieri - prosegue il prefetto - avevano certezza che di lì a poco ci sarebbe stato il funerale di un personaggio, se non di spicco, tecnicamente criminale. Comunque, il capostipite di una famiglia". Però, ha ribadito, queste informazioni, "seppur indirette, non hanno raggiunto i vertici che avrebbero potuto assumere decisioni".

Per questo Gabrielli spiega che "non ci sono rilievi che possa muovere ai vertici delle forze di polizia. Chiederò di verificare se ci saranno provvedimenti di carattere disciplinare se ci sono state delle mancanze" ma "non ho mai detto che sarebbero rotolate teste: se necessario le teste sarà il ministro a farle rotolare".

Da parte sua il prefetto sottolinea di aver "chiesto di svolgere adeguati accertamenti su profili di carattere disciplinare, per verificare perché quel flusso informativo si è interrotto". Gabrielli riconosce comunque che si è trattato di una "vicenda gravissima", e "bisogna fare in modo che non si ripeta mai più. Ora vareremo un nuovo modello informativo, un gruppo di raccordo con tutte le forze dell'ordine, per indirizzare ai vertici del sistema le informazioni che servono. A questo gruppo di raccordo permanente parteciperanno prefettura, questura, carabinieri, polizia e vigili, con il compito di definire un ranking delle informazioni con una griglia che dovrà essere aggiornata ogni volta".

Si tratterà comunque, ha specificato Gabrielli, di "un nuovo modello di controllo del territorio per aree e non per obiettivi", perché "se la gente percepisce insicurezza, dobbiamo porci qualche problema".