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Influenza, morto un uomo di 50 anni in ospedale a Udine

Il paziente deceduto era stato ricoverato nei giorni scorsi in seguito a una forma aggressiva con complicanze broncopolmonari. In difficoltà gli approvvigionamenti di sangue in diverse regioni

Influenza, morto un uomo di 50 anni in ospedale a Udine - foto 1
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Un 50enne è morto in ospedale a Udine in seguito a complicanze di una forma di influenza particolarmente aggressiva.

L'uomo, che non soffriva di gravi patologie pregresse, non era vaccinato contro l'influenza. Un altro paziente è ricoverato per patologie analoghe nel reparto di terapia intensiva dello stesso ospedale. I medici gli stanno praticando la circolazione extracorporea.

Il paziente era stato ricoverato nei giorni scorsi in seguito a una forma particolarmente aggressiva di influenza con complicanze broncopolmonari infettive evolute in Ards, acute respiratory distress syndorme, che si è rivelata fatale. Lo si apprende da fonti ospedaliere le quali precisano, tra l'altro, che l'uomo non soffriva, invece, di gravi patologie pregresse, e non era vaccinato contro l'influenza.

Non risulta vaccinato neanche l'altro paziente ricoverato in gravi condizioni in terapia intensiva sempre a causa di una forma particolarmente aggressiva di influenza. I medici gli stanno praticando la circolazione extracorporea. In ospedale a Udine sono 13 complessivamente le persone ricoverate a causa di forme influenzali molto aggressive.

La maggior parte di esse ha meno di 65 anni e tra loro ci sono anche due donne in gravidanza. Nessuno di costoro e' vaccinato. Elemento sul quale insistono i sanitari, che ribadiscono l'importanza della vaccinazione. Gli esperti sostengono che il picco dell'influenza a Udine non è ancora arrivato e che è atteso tra circa una settimana.

Calano i donatori, picco carenza sangue - Anche quest'anno l'influenza ha messo in difficoltà gli approvvigionamenti di sangue in diverse regioni, con punte di oltre 1300 sacche mancanti che hanno portato a rinviare gli interventi non urgenti in molti ospedali. Emerge dai dati diffusi dal Centro Nazionale Sangue-Istituto superiore di Sanità, che al CIVIS, il Coordinamento delle Associazioni nazionali dei donatori di sangue, lancia la proposta di estendere l'offerta del vaccino anche a chi dona.

"Le carenze all'inizio dell'anno, che seguono le eccedenze di raccolta subito prima di Natale, non sono una novità - afferma Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Cns -. Se da una parte serve una migliore e puntuale programmazione della chiamata dei donatori per effettuare le donazioni da parte delle associazioni e federazioni del volontariato del sangue, il problema dell'epidemia influenzale, che proprio a gennaio-febbraio raggiunge il suo picco, non può essere trascurato. Per questo offrire la vaccinazione anche ai donatori, come già avviene ad esempio in Emilia Romagna, potrebbe contribuire a mitigare il problema".