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Bologna, 20enne aggredita in centro: fermato romeno, è maniaco seriale

Riconosciuto grazie alla testimonianza della vittima e alle telecamere della zona. Era stato già arrestato nel 2014

Bologna, 20enne aggredita in centro: fermato romeno, è maniaco seriale - foto 1
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A distanza di 4 anni è stato di nuovo fermato Cesarin Tivadar, il maniaco seriale che nel 2014 aveva seminato paura a causa di numerose aggressioni ai danni di donne nella zona universitaria di Bologna.

L'uomo, 30enne di origine romena, è stato arrestato mercoledì dalla polizia per l'aggressione di una studentessa 20enne, avvenuta all'alba di domenica. Il romeno agli agenti ha affermato di essere stato ubriaco e di sentire una specie di impulso irrefrenabile. Tivadar era stato soprannominato il "palpeggiatore di Bologna".

Soggetto recidivo - E' la stessa giustificazione che il giovane aveva dato anche dopo l'arresto del 2014, quando chiese scusa alla città e alle sue vittime dicendo di non riuscire a controllarsi quando esagerava con l'alcol. L'uomo è stato rintracciato a casa della madre, in zona Barca, dove era tornato ad abitare dopo un periodo trascorso all'estero. "Siete venuti in dieci per mio figlio?" è stata la reazione della donna all'arrivo dei poliziotti. Dopo l'arresto a gennaio 2014, Tivadar trascorse qualche mese fra carcere e domiciliari, poi a luglio dello stesso anno aveva patteggiato una condanna a due anni, con pena sospesa, ed era tornato libero.

Rintracciato grazie ai filmati - La descrizione fatta dalla vittima e i filmati di alcune telecamere della zona, che hanno ripreso gran parte dell'aggressione alla 20enne domenica mattina nel centro di Bologna, hanno rapidamente portato gli investigatori della squadra Mobile a sospettare l'uomo sul quale avevano indagato quattro anni fa. La comparazione delle immagini ha confermato i sospetti. Già prima della confessione di Tivadar, gli agenti hanno trovato vari riscontri durante la perquisizione domiciliare: tracce di sangue sui suoi vestiti e alcune cicatrici sul volto, che la vittima per difendersi aveva colpito più volte con il cellulare provocandogli lievi ferite. Tracce di sangue erano state trovate anche sul marciapiede, davanti casa della ragazza. Il giovane ha ammesso di averla seguita fin da Piazza Maggiore dopo averla incrociata per caso. I filmati acquisiti dalla Polizia mostrano un uomo che comincia a toccarsi nelle parti intime mentre pedina la vittima, poi la aggredisce davanti al portone del palazzo