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Dalle carceri tunisine alle nostre coste: l'Italia paga gli effetti del maxi-indulto

Angelo Macchiavello indaga per Matrix sugli sbarchi "fantasma" in Sicilia partendo dal racconto dei clandestini di Ventimiglia

Dalle carceri tunisine alle nostre coste: l'Italia paga gli effetti del maxi-indulto - foto 1
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Duemilasettecento le scarcerazioni avvenute negli ultimi tre mesi in Tunisia, che hanno portato molti detenuti ad attraversare il mare per giungere in Europa passando per l'Italia. Sardegna e sud della Sicilia sono le zone più battute dai cosiddetti "sbarchi fantasma", perché chi arriva sul suolo italiano non ha alcuna intenzione di far sapere della sua esistenza. Lo conferma all'inviato di Matrix Angelo Macchiavello un giovane testimone, che da Ventimiglia sta aspettando un passeur che lo porti in Francia. Ha mostrato i video del suo viaggio, quelli della nvae inglese che l'ha salvato e portato a Messina, e ha confermato la storia dell'indulto che ha aperto le carceri nel suo Paese permettendo a molti criminali di arrivare sul suolo italiano.

Un viaggio non privo di rischi e soprattutto costoso: se fino a pochi giorni fa il prezzo era infatti di quattrocento euro, le maglie strette dal governo tunisino e un maggiore controllo da parte della Guardia Costiera hanno resto tutto più difficile. Mille euro è adesso la tariffa per convincere gli scafisti a organizzare questi sbarchi, che solo questa estate hanno portato in Italia tremila immigrati.