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Chi è Fabio Rizzi, ombra di Maroni

Dalla militanza nella Lega Nord fino al primo incarico in Regione Lombardia. Rizzi è da anni un braccio operativo per Maroni

Chi è Fabio Rizzi, ombra di Maroni - foto 1
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Fabio Rizzi, arrestato con l'accusa di aver intascato tangenti per l'assegnazione di appalti nel settore odontoiatrico, è stato per quasi tre anni l'assessore alla Salute ombra del governatore Roberto Maroni in Regione Lombardia.

Rizzi ha di fatto preparato la riforma del sistema socio-sanitario lombardo approvata lo scorso anno (che ha accorpato le ex aziende sanitarie), ha aggregato i servizi ospedalieri con quelli assistenziali e ha istituito un'agenzia di controllo.

La militanza nel Carroccio - Fabio Rizzi, è un militante leghista che ha vissuto da molto vicino l'ultimo decennio di storia del Carroccio, pur rimanendo sempre un passo dietro rispetto ai leader di turno. Varesotto, classe 1966, medico anestesista, è oggi considerato uno dei bracci operativi di Maroni in Regione, dal 2013.

L'inizio della carriera politica - Dieci anni fa il primo incarico di un certo rilievo nel partito: diventò un po' a sorpresa segretario provinciale della Lega di Varese, culla del movimento, battendo il favorito Massimo Ferrario. Un anno dopo, nel 2007, venne eletto sindaco del suo paese, Besozzo, non lontano da Gemonio, e subentrò come primo dei non eletti al Consiglio regionale lombardo. Nel 2008, il salto a Roma: grazie al boom del Carroccio alle elezioni politiche, Rizzi diventò senatore, pur non essendo nelle prime posizioni in lista. Nel 2009 aprì anche la prima sezione leghista in Sardegna.

L'incarico alla Regione Lombardia - Dopo cinque anni a Palazzo Madama, Rizzi nel 2013 si è candidato alle Regionali e ha avuto da Maroni carta bianca per la stesura di una proposta di legge di riforma del sistema sanitario ereditato da Roberto Formigoni. E' stato Rizzi a condurre gli incontri, correlatore insieme ad Angelo Capelli (Ncd), tanto da esautorare di fatto l'allora vice-governatore e assessore alla Salute, Mario Mantovani (FI), arrestato a ottobre sempre con l'accusa di corruzione.