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Vacche sacre per la ʼndrangheta: otto denunce in provincia di Reggio

Operazione contro il nuovo fenomeno dei bovini di affiliati alla malavita locale, lasciati in libertà su strade e terreni agricoli privati

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Otto persone, tra cui pastori e allevatori, sono state denunciate in provincia di Reggio Calabria nell'ambito di un'operazione disposta dal prefetto contro il fenomeno cosiddetto delle "vacche sacre". Nel mirino degli inquirenti sono finiti gli affiliati alla 'ndrangheta che lasciano vagare liberamente i bovini di cui sono proprietari su strade e terreni privati, con conseguente pericolo per la circolazione e danni ingenti per le colture agricole.

Gli accertamenti sono stati disposti dal prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, che ha deciso di avviare un'incisiva azione di contrasto nei confronti di un fenomeno criminale che negli ultimi decenni ha continuato a manifestarsi indisturbato malgrado i tentativi di contrastarlo messi in atto a vari livelli politici ed amministrativi.

I controlli nelle aziende zootecniche - In una nota della prefettura, in cui si dà conto dei risultati del "Focus 'ndrangheta", il Piano d'azione voluto dal ministro Alfano per promuovere un'azione di contrasto nei confronti delle organizzazioni 'ndranghetiste calabresi, si afferma che "sono stati significativi gli interventi di controllo in relazione alla problematica degli 'animali vaganti'". Dieci le aziende zootecniche controllate tra aprile e maggio, 15 sanzioni amministrative elevate ed otto denunce all'autorità giudiziaria nei confronti di altrettanti allevatori, pastori e persone non identificate.