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Morti annegati, bagnanti indifferenti in spiaggia

Vittime una 78enne e un 19enne a Formia e a Vibo Valentia. Poco dopo la tragedia le persone che erano sul bagnasciuga hanno continuato a giocare e a prendere il sole come se niente fosse

Ansa

Un'anziana turista e un 19enne sono annegati dopo essersi sentiti male, i cadaveri coperti da teli bianchi: due tragedie avvenute lunedì in luoghi diversi, a Formia e Vibo Valentia, ma in entrambi i casi tra l'indifferenza dei bagnanti che hanno continuato a prendere il sole e a giocare sulla sabbia, a pochi metri da quei corpi.

A Formia, in provincia di Latina, una turista russa di 78 anni giaceva senza vita in spiaggia: un'immagine sembrata così normale da non essere neppure degnata del silenzio, come dimostrano le foto scattate sul posto. Solo a qualche metro, ci sono ragazzi che giocano a racchettoni, amoreggiano o si tuffano in mare. Dopo i momenti di panico e i tentativi vani di soccorso della donna, che ha avuto un malore mentre faceva il bagno, l'anziana è morta. A dare l'allarme sono state due signore, che hanno notato il corpo in acqua. Poi l'intervento della guardia Costiera e del 118, purtroppo inutile. Il cadavere è stato portato sulla spiaggia e ricoperto con un telo bianco, quasi a lambire il bagnasciuga.

Dopo lo shock, la curiosità e il vociare della gente in spiaggia, che racconta al telefono e al vicino di ombrellone quei momenti e qualcuno si chiede di chi è quel corpo. Ma resta solo un "gossip nero", che dopo pochi minuti lascia spazio al divertimento e al relax sotto il sole. C'è chi si scambia effusioni con la fidanzata, chi gioca a pallone, chi a racchettoni, come documentano terribili fotografie. Qualcuno torna ad abbronzarsi, altri si tuffano o fanno i cruciverba. Il corpo dell'anziana turista russa è diventato suo malgrado parte di una macabra coreografia della morte. Se ne era andata da pochi minuti e già quella donna sotto il telo bianco era seppellita dall'indifferenza.

Stesso copione a Vibo Valentia Marina dove Abdur Abderhaman, 19 anni, marocchino, è morto annegato dopo aver deciso di fare un bagno per cercare un riparo dal caldo. Il cuoco del ristorante dove il ragazzo lavorava si è tuffato in mare per soccorrerlo, ma è stato inutile. Quando il corpo è stato riportato a riva, le numerose persone che erano in spiaggia sono rimaste indifferenti: c'è chi ha continuato a divertirsi con il pallone, chi a giocare con la sabbia a poche decine di metri dal lenzuolo bianco. La situazione si è ricomposta solamente dopo l'intervento dei vigili del fuoco, del personale del 118 e della Capitaneria di porto, che hanno chiesto ai turisti di osservare un comportamento più sobrio in segno di rispetto per il ragazzo morto.

Non è la prima volta che si assiste a immagini del genere. Nell'agosto del 2011 un episodio simile scosse Ostia, sul litorale romano. Il cadavere di un 67enne rimase coperto per tre ore da un telo verde e un ombrellone in attesa di essere portato via, mentre tutt'intorno si continuava a chiacchierare, ridere e scherzare sotto il solleone.