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Chieti, Filippone aveva il porto d'armi: per i medici non presentava disturbi

Ha ucciso la moglie e lanciato la figlia da un viadotto dellʼA14, ma per gli psichiatri il manager era "idoneo". La licenza lʼaveva ottenuta appena cinque giorni prima della tragedia

Chieti, Filippone aveva il porto d'armi: per i medici non presentava disturbi - foto 1
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Aveva superato la visita psichiatrica per ottenere il porto d'armi senza manifestare alcun disturbo Fausto Filippone, il 49enne che domenica ha ucciso la moglie Marina Angrilli e la figlia Ludovica, spingendo la prima giù dal balcone e lanciando la seconda giù da un viadotto dell'A14 in provincia di Chieti.

I medici lo avevano infatti dichiarato "idoneo". Il piano iniziale del manager era quello di uccidere la consorte e la bimba a colpi d'arma da fuoco, ma successivamente ha cambiato idea.

Come riporta Il Messaggero, il porto d'armi a uso sportivo era stato concesso a Filippone appena cinque giorni prima della tragedia: uno psichiatra del Centro di salute mentale di Chieti, città in cui risiedeva l'uomo, aveva infatti accertato la sua idoneità psicofisica anche su base del certificato del medico di famiglia. Per i dottori, il manager non presentava condizioni patologiche o turbe tali da compromettere, anche solo temporaneamente, la sua capacità di intendere e di volere.

Mai appassionato di fucili e pistole prima di quel momento, Filippone ha però improvvisamente cambiato la sua macabra strategia per sbarazzarsi della famiglia. Tant'è vero che domenica mattina, poche ore prima di compiere il folle gesto, aveva annullato la prova pratica fissata al poligono di Pescara, ultima tappa per ottenere definitivamente la licenza. Le indagini proseguono per cercare di stabilire quali fattori hanno indotto l'uomo a cambiare piano.

"Non sono in grado di stabilire se ci siano delle responsabilità e non ho intenzione di procedere contro qualcuno, ma mi domando se Fausto poteva essere fermato prima di fare quello che ha fatto", ha dichiarato Francesco Angrilli, fratello della moglie del manager. "So solo quello che ho perso e che non lo potrò mai più riavere", ha aggiunto. Da qualche tempo erano in tanti ad essersi accorti del cambiamento occorso nel 49enne: dalla sorella, che ne aveva anche parlato con la cognata Marina, alla piccola Ludovica, i cui disegni raffiguranti il papà lasciavano trasparire una forte preoccupazione per le condizioni del genitore.