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Ultrà, Alfano: "I club facciano la loro parte" Su De Santis alcune tracce polvere da sparo

La Questura di Roma ha precisato che lʼesame dello stub eseguito sullʼultrà fermato, pur essendo risultato negativo, è "compatibile con materiale da sparo". Sulla vicenda il governo riferirà mercoledì alla Camera

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Ansa

Angelino Alfano torna a parlare del caso ultrà.

"Il pallone è nostro e ce lo riprenderemo. Allo stadio devono tornare con serenità le famiglie ed i facinorosi devono stare fuori. Le società separino le mele marce dai tifosi veri", ha detto il ministro dell'Interno. "Nessuno può immaginare che lo Stato abbia deciso con i violenti se disputare o meno la partita", ha sottolineato. Sulla vicenda il governo riferirà mercoledì in aula alla Camera.

Ultrà, Alfano: "I club facciano la loro parte" Su De Santis alcune tracce polvere da sparo

"Bisogna pensare al modello inglese: non è immaginabile che le società restino estranee alla questione sicurezza. Chiederemo ai club di fare la loro parte fino in fondo", ha detto al programma "La telefonata di Belpietro" su Canale 5, commentando la proposta del premier Matteo Renzi di far pagare ai club le spese per la sicurezza delle partite di calcio.

Per la finale di Coppa Italia di sabato, ha sottolineato Alfano, "noi abbiamo messo in campo 1.486 uomini. Non è possibile che un evento sportivo si trasformi in un evento bellico. Dunque, anche i club facciano la loro parte". Di questa e di altre misure, ha concluso il ministro, "d'accordo con il presidente Renzi, ne parleremo comunque nella fase estiva, in modo che siano operative all'inizio del prossimo campionato. E' inutile prendere decisioni sotto emergenza".

"Inimmaginabile che lo Stato tratti con i violenti" - "Noi - ha ricordato - abbiamo il dovere di assicurare l'ordine pubblico. La valutazione tecnica appartiene alle forze di sicurezza che sono in campo e al prefetto. E' stato valutato da parte loro che la partita poteva essere giocata". Quanto alla cosiddetta trattativa, il ministro ha spiegato che "nella curva si era sparsa la voce che un tifoso del Napoli fosse morto a causa di una faida tra tifosi ed il Napoli ha valutato di mandare il capitano Hamsik in curva per tranquillizzare i tifosi e dire loro che non c'era stato un morto e che il ferimento era accaduto a 3-4 chilometri dallo stadio".

De Santis, stub negativo ma compatibile con polvere sparo - "L'esame dello stub eseguito su Daniele De Santis è compatibile con materiale da sparo". Questa la precisazione che arriva dalla Questura di Roma dopo l'esito negativo del guanto di paraffina. In sostanza, si sottolinea, l'esame pur negativo avrebbe evidenziato la presenza di tracce di polvere da sparo. De Santis resta indagato anche perché ci sono tre testimoni che lo inchiodano. Le loro parole non lasciano dubbi: "A sparare contro i napoletani è stato lui". L'ultrà della Roma, nell'immediatezza del fermo, aveva negato: "Non sono stato io".

De Santis, oltre ad essere accusato di avere sparato contro i tifosi napoletani, è stato anche visto lanciare delle bombe carta e materiali pirotecnico negli attimi che hanno preceduto il ferimento dei tre supporter partenopei. Le tracce di polvere da sparo rilevate dallo stub, non in quantità tale da far risultare l'esame positivo, potrebbero ricondurre sia alla pistola che alle bombe carta che De Santis avrebbe lanciato.

Sarà eseguito l'esame delle impronte sulla pistola - Verranno dunque eseguiti ulteriori accertamenti sulla Beretta 7.65 con matricola abrasa dalla quale sono partiti i cinque colpi, quattro dei quali hanno ferito tre tifosi napoletani sabato prima della finale di Coppa Italia. Dopo l'esito negativo dello stub, verrà fatto l'esame delle impronte sull'arma che sia gli investigatori che gli inquirenti asseriscono sia stata impugnata ed usata da Daniele De Santis per fare fuoco sui napoletani.

La pistola è stata trovata dalla proprietaria di una vicina discoteca dietro un vaso al di là del cancello del circolo sportivo gestito da De Santis, a qualche metro di distanza dove il romanista giaceva in terra dopo essere stato picchiato dai napoletani. La donna, per timore di un epilogo peggiore, ha dichiarato di avere preso l'arma e "di averla gettata in un cassonetto" per poi soccorrere De Santis. Sulla scena inoltre, sempre secondo alcuni testimoni, compaiono anche tre uomini con caschi integrali fuggiti all'arrivo degli ultrà napoletani: forse dei complici di De Santis.

Ancora critiche condizioni tifoso del Napoli ferito - Intanto Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito sabato "è stato sottoposto nella notte a intervento di emicolectomia destra per ischemia tardiva del colon, senza perforazione, susseguente agli arresti cardiocircolatori intercorsi 48 ore fa. Permangono critiche le condizioni del paziente, ricoverato presso il Centro di Rianimazione del Gemelli, con la necessità di supporto farmacologico e strumentale alle principali funzioni vitali". Lo comunica il policlinico romano nel bollettino medico.