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Calabria, piena improvvisa di un torrente nel Parco del Pollino: 11 morti

Soccorsi al lavoro per recuperare altri 5 dispersi. Venti escursionisti sono stati salvati. Erano almeno 36 le persone che si erano avventurate in due gruppi intorno al torrente Raganello, in una zona di gole e canyon

Calabria, piena improvvisa di un torrente nel Parco del Pollino: 11 morti - foto 1
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Almeno 10 escursionisti sono morti nelle gole del Raganello a Civita (Cosenza), nel Parco del Pollino, in seguito alla piena di un torrente dopo le violente piogge.

Gli ultimi 2 cadaveri, che si aggiungono a quelli di 4 donne e 4 uomini in precedenza individuati, sono stati ritrovati a tre km di distanza dal punto in cui sono stati travolti; nella notte è poi morto in ospedale uno dei feriti più gravi. Cinque restano i dispersi e 11 i feriti.

Venti sono invece le persone messe in salvo: tra queste 11 sono rimaste ferite (6 in modo grave) e sono ricoverate in ospedale. Il capo della protezione civile della Regione Calabria, Carlo Tansi, ha spiegato che "la difficoltà di avere un quadro chiaro di chi manca all'appello è dovuta al fatto che gli escursionisti erano in gruppi sparsi". Le ricerche, comunque, "non si sono mai interrotte e sono andate avanti tutta la notte". Le operazioni saranno ora spostate anche più a valle, fino alla foce del torrente, perché c'è il timore che alcune vittime siano state trascinate fino al mare.

Soccorritori al lavoro per tutta la notte - Continua senza sosta il lavoro di vigili del fuoco, carabinieri forestali, corpo nazionale del soccorso alpino e personale del 118. Costantemente in contatto con il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, sta seguendo la vicenda da vicino anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Proprio la Protezione civile della Calabria ha inviato nelle gole del Raganello alcune torri-faro per illuminare la zona nella notte e consentire ai soccorritori di continuare le ricerche  che "proseguiranno per tutta la notte", come ha affermato il capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi.

Aperta un'inchiesta - Intanto il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità penali: "Dobbiamo verificare se le persone che si trovavano in quell'area erano consapevoli della situazione cui andavano incontro o, viceversa, se erano all'oscuro di quello che poteva accadere", ha affermato.

Due gruppi di escursionisti colpiti dalla piena - Alcune delle persone colte dalla piena stavano effettuando una discesa a piedi del torrente, altri stavano percorrendo le gole e le grotte. In tutto gli escursionisti erano 36, provenienti in particolare da Brescia, Bergamo, Milano, ed erano suddivisi in due gruppi di 18 persone. Essendo l'accesso al parco libero, non si può ancora sapere per certo se al momento della piena ci fossero ancora altre persone. 

Il prefetto: "Allerta meteo avrebbe dovuto fermare escursionisti" - "Bisogna capire perché sono partite queste persone e queste guide, il motivo per cui gli escursionisti si trovavano in quel luogo" nonostante il maltempo. Lo ha affermato il prefetto di Castrovillari Paola Galeone. "Siamo preoccupati per la presenza di gruppi di escursionisti di cui non abbiamo contezza", ha poi aggiunto.

Tra i feriti una 24enne calabrese e un olandese - Tra i feriti ci sono una ragazza di 24 anni di Trebisacce e un cittadino di nazionalità olandese che ha riportato la frattura del bacino.

Le urla strazianti dei parenti  - Urla strazianti di dolore si alternano a dirette Tv e via vai di ambulanze e mezzi di soccorso nella piazza di Civita, trasformata nel luogo del dolore per i morti nella tragedia del Raganello. Sorretta da alcune persone, una donna, moglie di una delle vittime, ha urlato il proprio dolore dopo il riconoscimento del corpo del marito. Tra le centinaia di persone ancora presenti a testimoniare il dolore e il cordoglio per quanto accaduto si raccolgono frammenti di racconti di eroismo e solidarietà.

Folla davanti a palestra con salme - Una folla di parenti e amici delle vittime delle gole del Raganello si è infatti radunata davanti alla palestra comunale dove sono state raccolte le salme delle dieci vittime. All'interno della struttura sportiva è effettuato il riconoscimento dei morti. All'esterno della struttura prevale il silenzio, rotto solo dalle urla di disperazione di alcuni dei congiunti presenti.

Ministro Costa: "Addolorato per questa tragedia" - In riferimento alla tragedia verificatasi per la piena del torrente Raganello nel Parco nazionale del Pollino, il ministro dell'ambiente, Sergio Costa, in una dichiarazione, si è detto "addolorato per questa tragedia che colpisce degli escursionisti che, come tanti altri, visitavano un parco nazionale". "Sono in costante contatto - aggiunge Costa - col presidente del Parco Domenico Pappaterra e col direttore Giuseppe Melfi. I carabinieri forestali, i vigili del fuoco e il Soccorso Alpino stanno scandagliando senza sosta il fiume alla ricerca dei dispersi. A loro va in questo momento il mio più grande incoraggiamento e il più grande grazie".