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Vittorio Veneto, uccide il padre a coltellate: "Era necessario, non era il mio vero papà"

Riccardo De Felice parla al giudice nell'interrogatorio di garanzia: "Quello che spacciavano per mio papà non era affatto una figura positiva". Una testimone: "Credeva di essere in The Truman Show"

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Il caso di Vittorio Veneto si arricchisce di un nuovo capitolo.

"Non volevo farlo ma era necessario. In quell'uomo non c'erano cose buone", ha detto Riccardo De Felice durante l'udienza di convalida dell'arresto e l'interrogatorio di garanzia di fronte al gip Piera De Stefani. Il 24enne aveva già confessato l'omicidio del padre, ucciso a coltellate il 16 novembre. Davanti al giudice, l'arrestato ha ripetuto che Francesco De Felice non era il suo padre biologico, ma che anzi sarebbe il responsabile della morte del genitore naturale. "Quello che gli altri volevano spacciare per il mio papà non era affatto una figura positiva", ha dichiarato.

 

Gli avvocati difensori hanno scelto di lasciar parlare il loro assistito per permettere agli inquirenti di "valutare la situazione. Per noi è chiaro che ci troviamo di fronte a una persona che ha una patologia mentale".

 

 

Il delitto - Francesco De Felice, 56enne ex ufficiale dell'esercito da un paio di mesi in pensione, è stato ucciso mentre stava dormendo sul divano di casa. Il figlio gli ha inferto prima due colpi con una barra da trazione e poi lo ha finito con tre coltellate al collo. Riccardo è uscito dall'isolamento nel carcere di Santa Bona ed è stato trasferito in una cella con altri detenuti.

 

"Bufera psicotica, si sentiva come nel Truman Show" - Secondo il medico, il 24enne sarebbe ancora in preda alla "bufera psicotica" diagnosticata dal consulente psichiatrico. Secondo una sua vecchia conoscente, intervistata da La Tribuna di Treviso, Riccardo De Felice "era un ragazzo normale, poi è impazzito. Si era convinto di vivere come nel film The Truman Show, dove ogni cosa era una messa in scena e tutti lo spiavano. Si sentiva perseguitato. Ha litigato con tutti, ha preso a pugni il suo migliore amico e ha interrotto i rapporti con noi, che lo conosciamo da una vita. Una settimana fa mia sorella l'ha incontrato: le ha detto di avere appena perso il lavoro da operaio, era depresso e diceva di volersi suicidare".

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