FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Treviso, paziente rischia la morte: i medici studiano tutta la notte e riescono a salvarlo

Un 73enne di Mareno stava soffocando a causa dellʼeffetto collaterale di un farmaco per il cuore. Lʼintervento effettuato a Montebelluna ha un solo precedente mondiale

Treviso, paziente rischia la morte: i medici studiano tutta la notte e riescono a salvarlo - foto 1
ansa

I medici dell'ospedale di Montebelluna (Treviso) hanno salvato in extremis un 73enne di Mareno che stava rischiando di morire soffocato a causa dell'effetto collaterale di un farmaco per il cuore.

Prima di effettuare l'operazione, l'equipe ha studiato il caso per tutta la notte. Poi all'alba l'intuizione: sottoporre il paziente a circolazione extracorporea, depurandogli il sangue. Un intervento record, con un solo precedente a livello mondiale.

Come riporta Il Gazzettino, una soluzione simile per un caso medico come quello del 73enne Sergio Dotta era stata sperimentata soltanto in Giappone. Considerato il quadro clinico, però, non esistevano alternative per l'anziano. E fortunatamente l'operazione si è conclusa con pieno successo.

L'operazione - La decisione dei medici di sottoporre Dotta a circolazione extracorporea rispondeva alla necessità di depurargli il sangue dalle molecole del farmaco che gli aveva provocato una grave insufficienza respiratoria. Nonostante vari controlli nel corso degli anni e l'impianto di un bypass, le coronarie dell'anziano continuavano a versare in condizioni critiche. Da qui l'assunzione di un farmaco salvavita che però lo ha quasi portato alla morte.

"I medici mi hanno fatto risorgere" - "Ormai stavo morendo. Poi i medici mi hanno fatto risorgere. Non posso che ringraziare tutti quelli che si sono dati da fare per me", ha raccontato Dotta. "Ricordo ancora la faccia del dottor Federico Caria (dell'unità di Anestesia e Rianimazione di Montebelluna, ndr) che dopo aver studiato il caso per tutta la notte è entrato nella mia stanza di prima mattina dicendomi che c'era ancora una possibilità".