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Padova, parla il prete a "luci rosse"

Il religioso implicato in un presunto caso di sfruttamento della prostituzione e sesso con le parrocchiane si sarebbe confidato con il proprio legale: "Il mio desiderio è rimanere solo"

Dopo la bufera mediatica e giudiziaria che si è abbattuta su di lui, parla finalmente don Andrea Contin, il parroco di Padova coinvolto in un presunto caso di sfruttamento della prostituzione e sesso estremo in canonica.

Come riferisce "Il Gazzettino", il religioso si sarebbe confidato con il proprio legale Michele Godina: "Sono un uomo distrutto, voglio essere lasciato in pace, il mio desiderio è rimanere solo".

Il parroco della chiesa di San Lazzaro a Padova è accusato di favoreggiamento della prostituzione e violenza privata e ora si trova in una località segreta del Veneto per rimanere lontano dal clamore suscitato dalla vicenda. Nei prossimi giorni chiederà attraverso il proprio avvocato di essere sentito dal sostituto procuratore Roberto Piccione per poter fornire la propria versione dei fatti: ribadisce, infatti, di non avere nulla a che fare con il reato che gli viene contestato. 

Secondo don Andrea Contin era la sua amante, la parrocchiana 49enne che l'ha denunciato, a contattare le altre donne e a indurle a prostituirsi. Ma questa ricostruzione non combacerebbe con le dichiarazione della diretta interessata che ai carabinieri avrebbe detto: "Quando ho detto a don Contin che il nostro rapporto sarebbe finito, lui mi ha giurato che, se me ne andavo, avrebbe divulgato i filmati hard dei nostri incontri intimi". 

Se tali dettagli saranno confermati, il religioso potrebbe essere accusato anche di estorsione. Non solo. In più occasioni avrebbe anche picchiato l'ex amante durante i rapporti di sesso estremo e molto violento, causandole lesioni da 21 giorni di prognosi.